domenica 13 marzo 2011

Commento al Fieramosca N.4

Continua il filo diretto che IDV ha instaurato con i cittadini di Capua attraverso l’uscita di bollettini settimanali, targati Fieramosca, sui temi di attualità.
Il “Fieramosca n.4” di questa settimana ha un formato con doppia facciata.

La prima dal titolo “Il nostro impegno per la città” chiarisce i concetti che sono alla base dell’operato di Idv. Le priorità che il Circolo si è assegnato sono legate ai problemi che assillano la nostra città, che si trova oggi ai minimi storici di vivibilità e di prospettive di futuro per i giovani. Questo è il frutto di cinque anni di Amministrazione che ha “brillato” per un attivismo esasperato ma, ahimè, anche per un’altrettanto estrema assenza di trasparenza nel suo operato. Al contrario, tutti i progetti che Idv propone per la città di Capua ed il suo territorio hanno come requisiti: una non negoziabile imparzialità, questo perché tutti i cittadini hanno parità di diritti e  doveri; una non negoziabile trasparenza, questo perché se si opera davvero per il Bene Comune e per il bene della città non c’è nessun motivo per non rendere pubblico il proprio operato.

La seconda facciata del bollettino di questa settimana è invece dedicata alla TARSU. Come promesso una settimana fa, completata l’analisi del nostro gruppo di lavoro ne pubblichiamo i risultati. Rimando per i dettagli al testo completo che è pubblicato sul sito di IDV-Capua all’indirizzo: http://idvcapua.blogspot.com.
In sintesi: non è vero quanto dichiarano, con gli abituali toni trionfanti ma vuoti di contenuti, i nostri amministratori quando dicono: “Il Comune non ha colpa dell’aumento della TARSU, anzi con tutti gli strumenti in suo possesso, ha lottato affinchè questo non accadesse. La reciproca fiducia che ci lega mi impone di comunicarVi che chiunque provi a sostenere il contrario, fa sfoggio pubblico di una grave e profonda ignoranza”. E poi: il servizio di competenza comunale non è aumentato di un solo centesimo!  Questa affermazione rappresenta invece un atto di furbizia contabile – amministrativa e come tutti gli atti di furbizia, non sono ammessi quando si mettono le mani nelle tasche dei contribuenti.

E’ come dire: “oltre al danno anche la beffa!.

Scendendo, infatti, sul dettaglio degli importi dell’Avviso bonario di pagamento TARSU  che i Cittadini hanno ricevuto, troviamo da sommare all’imposta calcolata n. 2 (due) balzelli: l’addizionale ex-ECA 10% ed il Tributo Provinciale 5%.

L’addizionale ex-ECA viene imposta ed incassata dal nostro Comune nella misura del 10%, non più per Ruolo, ma per riscossione diretta, cioè l’Ente sta legittimamente procedendo alla riscossione della TARSU, non più tramite il Concessionario I.A.P. ma mediante riscossione diretta. Per effetto dell’art 3 comma 30 della legge n 549/1995, il venir meno della esclusività del Ruolo per la TARSU, comporta l’inapplicabilità dell’addizionale ex-ECA e conseguentemente la perdita di tale somma che veniva attribuita direttamente al Comune dal Concessionario della riscossione. Purtroppo l’addizionale del 10% ex-ECA viene ancora oggi nel nostro Comune imposta ed incassata, nonostante la riscossione della TARSU non avvenga più per Ruolo, ma per riscossione diretta, determinando da una parte un inasprimento della TARSU a carico dei Contribuenti, (altro che centesimo!) e dall’altra un sovragettito di cui l’Assessore dovrebbe spiegare l’utilizzo.

Ma c’è dell’altro: la somma che il Comune incassa, al contrario di quanto avviene per il Tributo provinciale, non trova alcuna collocazione nel Bilancio di previsione 2011. Pertanto la mancata indicazione della somma incassata per effetto della riscossione dell’addizionale, consente da un lato al Comune di eludere la disposizione normativa, per raggiungere la copertura integrale del 100% dei costi prevista dalla legge, e dall’altro a Sindaco e Amministrazione di coprire costi occulti tutti da spiegare.

1 commento:

  1. Caro Nicola,
    dopo aver letto le argomentazioni da te proposte mi sento in dovere, al di là di ogni colore politico ed in veste di cittadina “super partes”, di farti notare alcune cose. In primo luogo, chi conosce il settore dei rifiuti sa b...ene che la sua “semplificazione” in poche righe è impresa ardua, se non impossibile. Tu scrivi dell’ex-Eca, ebbene dal punto di vista tecnico-giuridico essa rappresenta un’addizionale. Orbene, sul punto il disposto dell'art. 61 co. 1 del D.Lgs. n. 507/1993 (Revisione ed armonizzazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province nonché della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a norma dell'art. 4 della L. 23 ottobre 1992, n. 421, concernente il riordino della finanza territoriale) stabilisce il principio generale, secondo cui il gettito complessivo della tassa non può superare il costo di esercizio del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni di cui all'art. 58, né può essere inferiore al 50 per cento del costo di esercizio; e che, ai fini dell'osservanza degli indicati limiti, minimo e massimo, di copertura dei costi, occorre fare riferimento ai dati del conto consuntivo comprovati da documentazioni ufficiali, senza considerare addizionali, interessi e penalità. La legge, quindi, ci insegna che l’addizionale non può essere utilizzata per la copertura dei costi del servizio! Questo non ce lo dice l’Assessore ma LA LEGGE nonché la giurisprudenza che l’ha interpretata (basta leggere qualche sentenza del TAR CAMPANIA sul punto).
    Buona domenica, un abbraccio

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