sabato 31 marzo 2012

Insieme ... ce la possiamo fare !!!


Aristotele ci ha lasciato la sua idea di politica che noi condividiamo:

 
"Politica è l'amministrazione
della comunità (polis) per il bene di tutti,
la determinazione di uno spazio pubblico
al quale tutti i Cittadini partecipano".

Per questo cerchiamo, in tutti i modi, di informare su quanto facciamo, stimolando ognuno a dare il proprio contributo di idee e di impegno.

Non è semplice ma ci crediamo e sappiamo che ... insieme ... ce la possiamo fare !

Ex campo profughi: l’area dei misteri …


L'area dell'ex-campo profughi è un altro mistero cittadino su cui val la pena fare qualche riflessione. Circa un anno fa si costituiva a Capua il "Comitato 24 Febbraio" a difesa delle condizioni di chi viveva tra cumuli di macerie e resti di discariche, oltre a restare senza acqua per mesi. 
 
Da allora, purtroppo, poco è successo. Analizzando i documenti a nostra disposizione ci siamo chiesti come mai l'ordinanza del Comune, datata Maggio 2009, parlava di sgombero e relativa bonifica per "gravi carenze igienico-sanitarie" ed è stato solo dopo, in un incontro con i funzionari del demanio, che venne fuori l'ipotesi dell'abbattimento. 
 
A questa strana "bonifica" si procederebbe poi con un mutuo "strano" perché acceso già nel 2006. Ci chiediamo: ma questo mutuo è stato chiesto per l'ex Caps? ma allora l'abbattimento era già previsto?

Tutto da chiarire. Intanto, mentre da un lato si abbatte e dall'altro si parla di bonifica, sono passati quasi tre anni. 
Le macerie giacciono sempre lì come i romeni e gli altri profughi che continuano a vivere in condizioni di estrema indigenza ed emergenza sanitaria. 

Chiediamo allora: ma il problema delle carenze igienico-sanitarie non sussiste più?

E' inoltre molto grave anche la facilità con cui è possibile accedere all'area: l'ingresso è sprovvisto sia di divieti che di un posto di vigilanza da parte delle forze dell'ordine che ne vietino l'accesso, anche se l'ordinanza del 2009, per il suo rispetto, specificava chiaramente il coinvolgimento delle forze dell'ordine sul sito.
Gerardina Capuano
Assunta Pasquariello

Gassificatore? ... il problema è alla Regione !


Il tema "gassificatore" non può essere compreso appieno se viene letto solo nell'angusto confine cittadino. 

A Capua è fin troppo chiaro che Sindaco ed Amministrazione cercano, nella disponibilità ad ospitare l'impianto di termodistruzione, una bombola di ossigeno per rianimare un bilancio in asfissia.


I Comitati dei Cittadini Campani propongono da mesi un Piano Regionale Alternativo per i Rifiuti

Il recente Piano per i Rifiuti proposto dalla Regione prevederebbe impianti di incenerimento per una potenza complessiva fino a 2 milioni di tonnellate l'anno contro una produzione totale di rifiuti solidi urbani che nel 2011 in Campania non è andata oltre i 2,4 milioni. 

Questo darebbe alla Campania un primato nazionale: ben 340kg di rifiuti inceneriti a testa per anno, che per il 2011 vale l'85% del totale dei rifiuti prodotti. 

A che servirebbe fare la Raccolta Differenziata se invece di riciclare i materiali si pensa di bruciare quasi tutti i rifiuti prodotti? 

Il timore è che la costruzione di tanti e così sovradimensionati inceneritori serva a smaltire anche rifiuti industriali. In Campania infatti discariche per questo tipo di rifiuto (ufficialmente) non ce ne sono e le imprese campane (sempre ufficialmente) esportano o riciclano tutti i loro 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali. 

Una conferma di questi timori è nelle pagine da 265 a 268 del Piano Regionale per i Rifiuti Industriali dove è definito un gassificatore da 90.000 tonnellate l'anno "copia gemella" di quello proposto per Capua, un impianto perfetto per trattare ceneri leggere di inceneritori e fibre di amianto. E' questo un altro impianto o è quello proposto  per Capua? 

Da un recente studio dei Medici per l'Ambiente della Campania risulta che la nostra è una delle Regioni con la produzione di rifiuti urbani pro capite minore in Italia ed in costante diminuzione da anni: appena 468 kg annui a testa, contro i 494 del Veneto, i 518 della Lombardia, i 677 dell'Emilia Romagna, i 704 della Toscana (dati Osservasalute 2011). 

All'apparenza sembrerebbero numeri positivi, la prova di un ciclo virtuoso in Campania capace di ridurre i rifiuti a monte. 

La realtà è invece quella di una Regione altamente inquinata e devastata dalle continue emergenze immondizia. 

Il Circolo Idv di Capua condivide la tesi che la Campania non ha bisogno dei nuovi inceneritori compresi nel Piano Regionale perché già ora brucia 100 chili di rifiuto pro capite, una media inferiore solo alla Lombardia (274) e all'Emilia (223), superiore ai 40 del Veneto e ai 98 della Toscana. Il solo impianto di Acerra incenerisce più immondizia di tutti gli otto impianti toscani e appena 300mila tonnellate all'anno in meno di tutta l'Emilia con i suoi otto impianti. 

La Campania dichiara poi di essere priva di discariche per rifiuti industriali, mentre il nord questo tipo di impianti ne conta a centinaia: 68 in Veneto, 43 in Lombardia, 25 in Emilia, 21 in Toscana.

Gli elettori di centrosinistra...

Recenti studi hanno confermato che gli elettori del centrosinistra sono tipicamente i più informati, con spirito critico, voglia di partecipazione e cittadinanza attiva. Partendo da questi dati, i nostri propositi non possono essere che informare e formare i cittadini a sviluppare il loro spirito critico e poi attivare strumenti e forme di partecipazione disinteressata alla vita della città. Queste modalità fino a qualche mese fa sembravano palesemente contro corrente. Oggi, dopo i risultati dei referendum dello scorso anno, dopo le brillanti affermazioni dei nuovi Sindaci (vedi Napoli e Milano) i segnali per un'inversione di rotta sono chiari a tutti.

In ogni ambito della nostra vita, andare contro corrente e invertire il corso comporta anni di sacrifici. I risultati, com'è giusto che sia, si ottengono solo con la forza e la perseveranza di chi sa di essere nel giusto. Siamo oggi nel momento in cui non si tratta più solo di opporsi e di criticare lo sfacelo che governi e amministratori locali hanno provocato, ma di iniziare a ricostruire, partendo dalle nostre città, per fare risorgere tutto il paese.

E' ora di discutere di come costruire l'alternativa e per fare che cosa. Italia dei Valori è pronta a giocare tutte le sue carte per essere protagonista in questa ricostruzione economica, morale e politica.

Nicola Scalera
Presidente Circolo Idv di Capua

sabato 24 marzo 2012

La prova del 9 ...

Lo sanno tutti che ... per validare il risultato di un'analisi matematica ... si usa fare (ad ogni livello) ... LA PROVA DEL NOVE ...

Dalla Gazzetta di oggi ...

ECCO l'articolo che rapporta sugli strani movimenti di bilancio ... 1milione 200mila euro che prima entrano e poi escono dal bilancio ... 600mila euro pronti nella convenzione con la GISEC per un EVENTUALE gassificatore.

L'articolo si conclude con un sospeso: mancherebbero ai conti altri 600mila euro ...


ED ECCOLI ... i 600mila euro spuntare dalla PROVA DEL NOVE ...

Dalla stessa pagina della Gazzetta ... si preannunciano vendite di beni comunali per un ammontare di ... UDITE UDITE ... 600mila euro ...


venerdì 23 marzo 2012

"Euri" che vengono ... "euri" che vanno


Memorizziamo queste due cifre, 600mila e 1milione200mila euro, perché saranno al centro delle discussioni comunali nelle prossime settimane. 

Il valore 1milione200mila euro è quello già comparso e poi sparito dai Bilanci del Comune di Capua nello scorso mese di Dicembre. 

Occorre fare un minimo di storia: ogni Comune deve provvedere, nel termine perentorio del 30 Novembre di ogni anno, all’Assestamento di Bilancio per l’anno in corso. 

Per quest’obbligo di legge, al Comune di Capua fu approvata la delibera di Giunta n.326 datata, appunto, 30 Novembre 2011. Nelle premesse di quella delibera si dichiara che si sono “verificate maggiori entrate e che sono stati verificati gl’impegni necessari per ciascuno intervento di spesa” e quindi le variazioni apportate fanno permanere la situazione di equilibrio”. 

In pratica: le “maggiori entrate” dichiarate sono al Titolo 4 - Categoria 1 “Alienazione Beni Patrimoniali” dove compare una variazione positiva di 1milione200mila euro (ecco il primo numero che dovevamo ricordare) e un pari valore devoluto in “maggiori spese” per pagare debiti dell’Ente. 

I maggiori proventi da 1milione200mila euro sono dovuti all’alienazione del terreno comunale in località Molinella da destinare alla Provincia per il gassificatore. 

La Giunta approva all’unanimità, con 6 voti su 6, e la proposta di delibera, con tutto l’incartamento a corredo, passa ai Revisori dei Conti per le dovute verifiche. 

La verifica, e con essa la bocciatura dell’operazione da parte dei Revisori dei Conti arriva con il verbale n.13 emesso da questi il 15 Dicembre. Motivazione: non essendoci alcun impegno di spesa della Provincia per acquisire il terreno, la somma non può essere inserita nei Bilanci. 

A questo punto agli incauti amministratori non resta che una forzata marcia indietro e procedere solo ad una ratifica parziale dell’Assestamento di Bilancio. Ed è quello che accade nel Consiglio Comunale del 20 Dicembre, quando la Delibera di Consiglio n.55 propone di ratificare “parzialmente” la delibera di Giunta n.326 del 30 Novembre. Cosa sparisce? proprio la maggiore entrata e la maggiore uscita da 1milione200mila euro. E così le spese (debiti da pagare) che si era “riusciti a coprire” tornano ad essere miseri debiti fuori bilancio.

Ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio e così si riparte con un nuovo tentativo. 

Questa volta il valore su cui si giocherà è 600mila euro (ecco il secondo numero che dovevamo ricordare). I presupposti per la nuova operazione si preparano lo scorso 6 Febbraio con la delibera di Giunta n.29. In essa, stavolta con 5 voti favorevoli su 6, si approva lo schema di convenzione tra Comune di Capua e la società provinciale GISEC assegnataria “per la eventuale realizzazione dell’impianto di smaltimento rifiuti”. 

Nello schema “è previsto che, da parte della GISEC, venga versato un primo acconto, pari al 50% del valore del terreno” alla firma dell’accordo. 

Ed ecco come si arriva al secondo numero che dovevamo ricordare (600mila è il 50% del primo tentativo da 1milione e 200mila).

Con una nuova operazione si inserirà a Bilancio la nuova “maggiore entrata”? ma come si concilia questo con l’ammissione che la realizzazione dell’impianto è ancora “eventuale”, quindi non c’è nessuna certezza dell’entrata stessa? 

Anche supponendo che la nuova operazione contabile dovesse riuscire a superare una nuova verifica dei Revisori dei Conti, resterebbe da chiarire: che fine fanno e come saranno coperti i rimenanti 600mila euro di debiti fuori bilancio che erano entrati in bilancio il 30 Novembre

La risposta sarà in qualche altra e nuova alchimia amministrativa? Per il bene della città speriamo proprio di NO.

lunedì 19 marzo 2012

Gassificatore ... il problema nasce dalla Regione !!!


Il tema “gassificatore” non può essere compreso appieno se viene letto solo nell’angusto confine cittadino. A Capua è fin troppo chiaro che Sindaco ed Amministrazione cercano nella disponibilità ad ospitare l’impianto di termodistruzione una bombola di ossigeno per rianimare un bilancio in asfissia

Il Circolo Italia dei Valori di Capua, oltre che con i Comitati e le Associazioni cittadine e locali, è in contatto anche con i Comitati dei Cittadini Campani che propongono un Piano Regionale Alternativo per i Rifiuti

Se andiamo a leggere il recente Piano Regionale per i Rifiuti scopriamo che questo prevederebbe la realizzazione di impianti di incenerimento per una potenza complessiva fino a 2 milioni di tonnellate l’anno contro una produzione totale di rifiuti solidi urbani che nel 2011 in Campania non è andata oltre i 2,4 milioni. 

Questo darebbe alla Campania il primato nazionale di ben 340kg di rifiuti inceneriti a testa per anno, che per il 2011 vale l’85% del totale dei rifiuti prodotti

A che servirebbe fare la Raccolta Differenziata se invece di riciclare i materiali si pensa di bruciare quasi tutti i rifiuti prodotti? 

Il timore è che la costruzione di tanti e così sovradimensionati inceneritori serva a smaltire anche rifiuti industriali. In Campania infatti discariche per questo tipo di rifiuto (ufficialmente) non ce ne sono e le imprese campane (sempre ufficialmente) esportano o riciclano tutti i 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali che producono. 

Una conferma di questi timori è nelle pagine da 265 a 268 del Piano Regionale per i Rifiuti Industriali dove è definito un gassificatore da 90.000 tonnellate l’anno “copia gemella” di quello proposto per Capua, insomma un impianto perfetto per trattare ceneri leggere di inceneritori e fibre di amianto da rendere inerti e vetrificarle. 

E’ questo un altro impianto ancora da proporre o è quello già proposto nei pressi del centro di Capua?

Da un recente studio comparativo prodotto dai Medici per l’Ambiente della Regione Campania risulta che la Campania è una delle Regioni con la produzione di rifiuti urbani pro capite minore in Italia ed in costante diminuzione ormai da anni: appena 468 kg annui a testa, contro i 494 del Veneto, i 518 della Lombardia, i 677 dell’Emilia Romagna, i 704 della Toscana (dati Osservasalute 2011).

All’apparenza sembrerebbero numeri positivi, la prova di un ciclo virtuoso in Campania capace di ridurre i rifiuti a monte. La realtà è invece quella di una Regione altamente inquinata e devastata dalle continue emergenze immondizia. 

Il Circolo Idv di Capua condivide la tesi che la Campania non ha bisogno dei nuovi inceneritori compresi nel Piano Regionale perché già ora brucia 100 chili di rifiuto pro capite, una media inferiore solo alla Lombardia (274) e all’Emilia (223), superiore ai 40 del Veneto e ai 98 della Toscana. Il solo impianto di Acerra incenerisce più immondizia di tutti gli otto impianti toscani e appena 300mila tonnellate all’anno in meno di tutta l’Emilia con i suoi otto impianti. La Campania dichiara poi di essere priva di discariche per rifiuti industriali, mentre il nord questo tipo di impianti ne conta a centinaia: 68 in Veneto, 43 in Lombardia, 25 in Emilia, 21 in Toscana.

sabato 17 marzo 2012

un pool di deleghe ... invece che un pool di esperti !!

Diciassette deleghe concentrate nella stessa persona, il Consigliere Comunale che ha anche la funzione di vice-Sindaco. 

Ecco l’elenco: 
Trasporti (metropolitana leggera e aeroporto); 
Programmazione impianti produttivi; 
Piani Insediamenti Produttivi e SUAP; 
Cartellonistica pubblicitaria e relativo piano; 
Bilancio e Finanze; 
Programmazione Negoziata e Fondi Europei; 
Eventi; 
Spettacolo; Turismo e Villa Comunale; 
Lavori Pubblici; 
Promozione dei mercati rionali; 
Programmazione viabilità e grande viabilità; 
Riqualificazione del percorso fluviale e della relative sponde; 
Grandi Eventi; 
Informatizzazione dell’Ente e nuove tecnologie; 
Politiche del Lavoro; 
Pari Opportunità. 

Anche solo leggendo i temi si comprende che le deleghe afferiscono tutte ad aspetti fondamentali per la città che non possono assolutamente essere curati a dovere da una sola persona. 
Nonostante la stima personale e professionale che riserviamo all’ing.Ferraro, assegnatario di tanti oneri, non pensiamo che un’amministrazione così organizzata può dare onore o governare anche solo l’ordinario di una città. 

Un discorso a parte, per la delicatezza del momento, merita la delega al Bilancio e Finanza

Alla remissione dell’incarico da parte del dott.Frattasi, avvenuta nello scorso Dicembre, ha fatto seguito un lungo periodo di vuoto amministrativo con la delega mantenuta ad-interim per circa due mesi dal Sindaco stesso. 

In quel periodo il Circolo Italia dei Valori aveva avanzato una proposta seria, che riportiamo come pubblicata dai quotidiani dello scorso 29 Gennaio: Idv proponeva “che fosse istituita una commissione di tecnici esperti che studiasse tutte le misure da attuare per il risanamento del Bilancio Comunale e per il rientro nella norma dei SEI fattori che hanno generato la dichiarazione di deficit strutturale”. 

Evidentemente la sordità non ha consentito di dare risposte alla proposta e quindi, nell’ultimo Consiglio Comunale del 28 Febbraio, è avvenuto l’esatto contrario di quanto da noi prospettato: invece di costituire un “pool di esperti” che curasse un tema specifico così grave ed urgente è stato assegnato un “pool di deleghe”, tra cui quella al Bilancio e Finanze, ad una specifica persona, che ora di deleghe ed incarichi ne ha ben diciassette. 

Ci sorgono dubbi importanti: 

un tal procedere è un’implicita ammissione che si sta gettando la spugna? 

che non c’è nessuna volontà di prendersi cura sul serio della città e di programmare per essa un futuro almeno dignitoso? 

Ci rammarica vedere come si procede alla giornata, con una serie di soluzioni tappabuchi. 

La prossima? dopo la bocciatura ricevuta dei mesi scorsi dai Revisori dei Conti si intravede all’orizzonte un possibile nuovo illusorio “risanamento delle finanze” del Comune affidato al reinserimento in Bilancio di una quota, pari al 50% del precedente tentativo, dell’anticipo per la cessione alla Provincia del terreno identificato per ospitare il Gassificatore.

lunedì 12 marzo 2012

Rifiuti e bilancio ...


Continua il lavoro del Circolo Idv di Capua nel Comitato No Gassificatore

Nelle ultime settimane si sono tenuti diversi incontri organizzativi con le Associazioni e i Movimenti, sia capuani che delle città limitrofe. Tra le iniziative in corso per la sensibilizzazione dei cittadini c’è una raccolta di firme, curata e gestita dall’Associazione Extra Moenia, e l’invio, da parte del Comitato, di lettere ufficiali indirizzate ad Enti ed Istituzioni, alle sedi locali e nazionali, per sollecitare un loro intervento sulla questione. 

Dopo i convegni e dibattiti dei mesi scorsi, sono in cantiere altre iniziative pubbliche sulle quali saranno fornite notizie al più presto. 

La posizione di Idv sulla gestione dei rifiuti è chiara e ben delineata fin dal primo giorno, nell’ormai lontana primavera del 2011, quando scoprimmo che nel programma elettorale del Sindaco c’era la “soluzione gassificatore” e costituimmo il Comitato No Gassificatore di Capua. 

Se si parla del ciclo dei rifiuti in maniera corretta e senza interessi economici da tutelare, non si possono mettere sui due piatti della bilancia le discariche o gli impianti di incenerimento presentandoli come le uniche alternative possibili

Da diversi mesi il Circolo Idv di Capua sta chiedendo trasparenza agli amministratori cittadini su cosa accade nella nostra città dopo che i cittadini hanno differenziato i loro rifiuti. 

Alle nostre domande, semplici e precise per agevolare le risposte, gli amministratori non hanno ancora trovato il tempo (o la forza?) di rispondere, o forse la fantasia per imbastire una tesi plausibile? 

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In mancanza di parole restano i fatti, sotto gli occhi di tutti

nei bilanci del Comune non c’è nessuna traccia numerica degli attesi benefici per la Raccolta Differenziata, 

la Tarsu non può diminuire perché la gestione del ciclo dei rifiuti (non recuperando l’umido e i materiali separati) non è virtuosa. 

La città è diventata una “discarica d’arte e di studi” perché, e questo è un ulteriore mistero in una gestione amministrativa mai così oscura negli ultimi decenni, non ci sarebbero i fondi per pagare la ditta che cura la raccolta. 

I maldestri amministratori riusciranno ora (forse) a pagare qualche creditore utilizzando i versamenti della prima rata della TARSU, in scadenza a fine Febbraio? 

Nasce infine il dubbio che la proroga e il ritardo di un anno della legge che assegnerà alla Provincia la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sia stata l’ennesima e (forse) fatale ferita per un’amministrazione cittadina ormai moribonda.

domenica 11 marzo 2012

La cambiale in bianco ...


Parlare alle persone dei loro diritti di cittadini,  limitandosi alla teoria, è un’attività interessante e utile per far crescere in loro la consapevolezza. L’opera diventa però ben più vantaggiosa quando i diritti sono messi in pratica, così che le persone possono rendersi conto della differenza quando gli vengono negati. Spingiamo allora sul pedale della pratica per riavviare la macchina di una democrazia reale. 

Servono esempi? 

Eccone uno: non è democratico pensare che il consenso ricevuto è una cambiale in bianco che non si discute più per cinque anni

In pratica: offrire alla Provincia la disponibilità ad ospitare sul proprio territorio comunale un impianto Gassificatore, con conseguenze (molto) dubbie per l’ambiente e la salute dei cittadini, è un’operazione che un Amministratore NON può fare

Come non è possibile prendere decisioni per poi scaricarne la responsabilità ai livelli “amici” provinciali. Per fortuna stavolta i cittadini di Capua si sono accorti del tentato inganno e si sono ribellati. 

Oggi molti sono gli elettori pentiti (e questo ci fa ben sperare per il futuro), molti sono i cittadini che si sono attivati nelle iniziative dei mesi scorsi: convegni, dibattiti, raccolte di firme.

Idv è al fianco dei cittadini e continuerà a fare la sua parte, con la stessa determinazione avuta dall’ormai lontana primavera dello scorso anno. Ribadiamo che è un diritto fondamentale dei cittadini non essere considerati dei sudditi.