L'area dell'ex-campo profughi è un altro mistero cittadino su cui val la pena fare qualche riflessione. Circa un anno fa si costituiva a Capua il "Comitato 24 Febbraio" a difesa delle condizioni di chi viveva tra cumuli di macerie e resti di discariche, oltre a restare senza acqua per mesi.
Da allora, purtroppo, poco è successo. Analizzando i documenti a nostra disposizione ci siamo chiesti come mai l'ordinanza del Comune, datata Maggio 2009, parlava di sgombero e relativa bonifica per "gravi carenze igienico-sanitarie" ed è stato solo dopo, in un incontro con i funzionari del demanio, che venne fuori l'ipotesi dell'abbattimento.
A questa strana "bonifica" si procederebbe poi con un mutuo "strano" perché acceso già nel 2006. Ci chiediamo: ma questo mutuo è stato chiesto per l'ex Caps? ma allora l'abbattimento era già previsto?
Tutto da chiarire. Intanto, mentre da un lato si abbatte e dall'altro si parla di bonifica, sono passati quasi tre anni.
Le macerie giacciono sempre lì come i romeni e gli altri profughi che continuano a vivere in condizioni di estrema indigenza ed emergenza sanitaria.
Chiediamo allora: ma il problema delle carenze igienico-sanitarie non sussiste più?
E' inoltre molto grave anche la facilità con cui è possibile accedere all'area: l'ingresso è sprovvisto sia di divieti che di un posto di vigilanza da parte delle forze dell'ordine che ne vietino l'accesso, anche se l'ordinanza del 2009, per il suo rispetto, specificava chiaramente il coinvolgimento delle forze dell'ordine sul sito.
Gerardina Capuano
Assunta Pasquariello
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