venerdì 23 agosto 2013

Sull'intervista del pentito Schiavone ...



Scalera (IDV): sull’intervista al pentito Schiavone



Le dichiarazioni del pentito Michele Schiavone, rilasciate nel corso dell’intervista per Sky TG24 e trasmesse in prima serata, sono di una gravità inaudita. La catena di connivenze e di corruzioni, durata per decenni tra Lazio e Campania, è sicuramente già in tante carte processuali ma oggi è arrivata in tutte le case degli italiani con una chiarezza che più di così non si poteva.


E’ deprimente il quadro di un territorio avvelenato da smaltimenti illegali di rifiuti tossici coinvolgendo persino fanghi nucleari! Ma è ancora più deprimente l’immagine che vien fuori della politica, delle forze dell’ordine e della magistratura tenute sotto scatto per anni con trance di mazzette da 500 milioni di vecchie lire al mese.


L’Italia dei Valori e tutti i militanti di questo territorio malsano della nostra penisola non possono non sentire oggi un moto di ribellione. Conosciamo bene i temi scottanti trattati nell’intervista e da sempre lottiamo al fianco dei cittadini campani: siamo al fianco dei Comitati Civici che denunciano gli scempi ancora oggi in corso nella cosiddetta Terra dei Fuochi, dove decine e decine di roghi ogni giorni avvelenano le campagne e infestano l’aria ai confini tra le provincie di Napoli e Caserta; siamo al fianco dei cittadini e dei Comitati che lottano per la revisione del Piano Regionale dei Rifiuti Solidi Urbani. Il Piano è stato emesso all’inizio del 2012, con tanta fretta per evitare le sanzioni europee quanto poco rigore non considerando che i rifiuti prodotti sono in continua diminuzione negli ultimi anni. Ne è risultato un Piano imbottito di impiantistica per l’incenerimento non si sa bene di quali rifiuti viste anche le direttive europee che impongono di avviare prioritariamente il recupero ed il riciclo in un ciclo virtuoso dei rifiuti. E poi lottiamo perché si sappia quali e quanti rifiuti industriali transitano nella Regione Campania e verso quali destinazioni, visto che in Regione non ci sono discariche per rifiuti industriali ufficialmente riconosciute dallo Stato Italiano. E infine l’Italia dei Valori, negli scorsi mesi, anche in Campania ha raccolto le firme per la Legge di Iniziativa Popolare per i Rifiuti Zero: le 50.000 firme previste sono state già ampiamente superate, ora con i Comitati e le Associazioni promotrici seguiremo l’iter della legge. Questa la nostra opera ed il nostro impegno in un territorio così difficile.


L’impegno che oggi sollecitiamo alle istituzioni, sia politiche che militari, richiamate in maniera così netta dall’intervista è di essere irreprensibili, al disopra di ogni sospetto e soprattutto di indagare con ogni mezzo al loro interno per individuare ed estromettere ogni residua mela marcia che dovesse ancora oggi essere al suo posto.

giovedì 8 agosto 2013

i fatali "2 Agosto" ...



La politica italiana di quest’estate sta offrendo il peggior campionario degli ultimi anni: polemiche a raffica per un’intervista concessa da un giudice mentre è considerato normale un comizio tenuto a Roma, tra l’altro senza tutte le dovute autorizzazioni, da un condannato in via definitiva che, ovviamente, deve mettere tra le priorità del paese la “riforma” della giustizia che lo ha condannato. 

La città di Capua, per non smentire la sua fama di “regina del Volturno”, non poteva sottrarsi a questo show della mala-politica estiva per cui, assieme alla partecipazione del suo Sindaco al comizio romano, la città vive una serie di eventi cruciali per la sua storia futura. 

Sul gassificatore: è passato da pochi giorni l’anniversario del 2 Agosto 2012, data della firma della convenzione con la Provincia, in pratica un preliminare di vendita del terreno. Un documento fasullo nelle sue fondamenta poiché con esso l’amministrazione capuana stava cercando di vendere un bene che non era, e non è tuttora, di sua proprietà; una proprietà tanto dubbia, ad un anno di distanza, che il Commissario provinciale ha dovuto avviare una procedura di esproprio per non bloccare l’iter e gli affari ad esso connessi. 

La contraddizione della vicenda sta nel fatto che mentre sui tavoli della propaganda i politici regionali parlano di un Piano Regionale dei rifiuti da riscrivere (ultime dichiarazioni appena del Giugno scorso), su quelli dell’affarismo più spregiudicato gli stessi politici avallano, con il loro silenzio, decisioni contraddittorie: se infatti il Piano Regionale è da riscrivere non ha nessun senso sbloccare un iter che è ormai su un binario morto, magari prendendo anche “impegni” con penali per l’eventuale prossimo bando di gara. 

Ma si sa che l’affarismo ha le sue regole e che spesso queste non possono essere spiegate in pubblico

Quello che invece in pubblico hanno devuto spiegare è l’avvio della procedura di dissesto finanziario del Comune di Capua, ormai sancito da documenti ufficiali, vedi la delibera di Giunta n.136 del 2 Agosto 2013

Ancora un 2 Agosto? nella storia della città? 

Se l’incrocio tra le due date è casuale, non c’è dubbio alcuno sull’incrocio tra i destini del bilancio e dell’impianto. Basterebbe ricordare che nel Dicembre 2011, per una ventina di giorni, prima dell’intervento dei Revisori dei Conti del Comune, l’ammontare della vendita del terreno, per un ammontare di un milione e cinquecentomila euro, era persino entrato nei bilanci dell’Ente. 

Ora che il dissesto è prossimo dobbiamo radunare le forze sane della città e prepararci a ricostruire. Nel contempo vanno invitati, cortesemente e democraticamente, ad uscire dalla porta coloro che hanno condotto la città alla rovina: sia chi ha amministrato la città che quanti hanno fatto con loro coalizione nelle elezioni bulgare del 2011, la città e il suo futuro non gli devono più appartenere.

Si riparte: dal Congresso Straordinario in poi ...




Il Congresso Nazionale Straordinario di Roma dei giorni 28-29-30 Giugno si è concluso con  l’elezione del nuovo Segretario Ignazio Messina (nella foto) e con l’acclamazione di Antonio Di Pietro a Presidente Onorario del Partito. 


Già in calendario i prossimi ed importanti appuntamenti: il 14 e 15 Settembre a Sansepolcro (Arezzo)  si terrà l’Assemblea Statutaria per la discussione delle modifiche allo Statuto e poi, a seguire e non entro la fine di Ottobre, si terranno i Congressi Regionali, Provinciali e Cittadini. Idv c’è ed è pronta a ripartire.
Nicola Scalera
Presidente del Circolo Idv di Capua


Una parte della delegazione Idv casertana presente al Congresso Nazionale di Roma.
Da sinistra: Gennaro Gagliardi, Manola Mancuso (addetto stampa), Angelo Altieri, Nicola Scalera (candidato alla Segreteria), Lidia Orsi, Valerio Mottola, Mirco Sirignano

Le nostre tesi sui rifiuti (dopo due anni) ... sono “recepite” dalla Regione?



E’ dal mese di Aprile del 2011 che l'Italia dei Valori, prima con il Circolo di Capua e poi con il Comitato per il NO al Gassificatore, diffonde chiari e semplici concetti sul tema: il nostro Piano regionale per i rifiuti è imbottito di impiantistica a sproposito e va ridisegnato! 

Le dichiarazioni di questo mese del Presidente del Consiglio regionale ribadiscono e validano le nostre obiezioni del 2011! 

Che dire? Meglio tardi che mai ... 

Ora chiediamo però che chi governa la Regione passi dalle parole ai fatti con la stesura di un nuovo Piano regionale. 

Un Piano che rispetti le Direttive europee privilegiando (1) la riduzione dei rifiuti all'origine; (2) la raccolta differenziata; (3) il recupero; (4) il riciclo. E solo per la parte residuale, il “perfido” rifiuto indifferenziato, definisca un numero minimo di discariche ed impianti. 

Idv appoggia la Legge di iniziativa popolare per i Rifiuti Zero perchè finalmente i buoni propositi siano "aiutati" anche da una buona Legge!

La Terra dei Fuochi raccontata all´Europa



C’è una nuova speranza per la Terra dei Fuochi dopo l'audizione di padre Maurizio Patriciello e Antonio Marfella alla Commissione Europea per le Petizioni. 


Il racconto di padre Maurizio non lascia spazio ad equivoci: "Per venti anni la nostra terra è stata riempita di scorie avvelenate, interrate o date alle fiamme. Tutto questo grazie a complicità tra camorra e politici conniventi a tutti i livelli. Le statistiche dicono che tra Caivano, Acerra, Marcianise e Orta di Atella ci sono circa due milioni e mezzo di scorie interrate sotto i campi coltivati. Veleni che vengono dal nord il cui flusso continua anche in questo momento. Vi sembrerà strano, ma siamo stati noi, la gente comune e gli stessi sacerdoti i primi a rendersi conto del vertiginoso aumento di morti per cancro. E qualcuno ci scherza su affermando che è colpa del nostro stile di vita! Voi avete l'obbligo di intervenire, dobbiamo bloccare il traffico delle scorie, dobbiamo individuare i campi avvelenati e quelli ancora sani. Domenica ho messo ai piedi dell'altare i pomodori al tetracoloroetilene coltivati su cinque campi - oltre 60 mila metri quadrati - irrigati con l'acqua di un pozzo avvelenato". Olandesi, francesi e tedeschi ascoltano e scuotono la testa alle parole di padre Maurizio e di Antonio Marfella: "La produzione dei rifiuti industriali è di 140 milioni di tonnellate, l'emergenza rifiuti urbani ha reso la Campania lo zimbello d'Europa, le organizzazioni criminali ci hanno fatto diventare la discarica tossica d'Italia. Da noi sono smaltiti dai 30 ai 35 milioni di tonnellate di scorie di aziende che producono in nero, cioè in regime di evasione fiscale. Ci appelliamo a Voi, affinché sia varata una legge sulla tracciabilità dei rifiuti industriali in Europa. La Campania mostra chiari dati epidemiologici di avvelenamento della popolazione". 

In chiusura un appello perché la Commissione UE intervenga per cambiare le cose: i rifiuti sono sversati illegalmente ma circolano anche liberamente. Il sistema deve cambiare, sono necessari controlli serrati, per esempio da parte di una polizia ambientale. 

Sarebbe ora che la Comunità Europea adottasse una legge specifica sui reati ambientali e il traffico di rifiuti industriali. Questa lacuna rende a mafia e camorra la seconda entrata di capitali dopo il narcotraffico.

Acqua pubblica ... a due anni dal referendum poco (o nulla) è cambiato



A più di due anni dal Referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando il 54% degli elettori si disse contrario a qualunque forma di privatizzazione, le tariffe non sono cambiate e dopo il voto non è seguita nessuna nuova norma. 

Da Nord a Sud, l’Italia mostra un mosaico di situazioni differenti. Ci sono città, tra cui Ferrara, che hanno addirittura ridotto la partecipazione pubblica nella gestione del servizio e ci sono Regioni, come la Toscana, che davanti alle richieste dei Comitati si sono chiuse ad ogni dialogo. 

Ma poi ci sono anche comuni come Reggio Emilia, Napoli e Palermo, che invece hanno aperto la strada alla ri-pubblicizzazione.

Insomma non sono bastati 26 milioni di SI per trasformare il sistema di gestione del servizio idrico italiano.

In questo scenario così variegato la nostra città non poteva fare eccezione: la gestione è privata al 100% per una concessione assegnata alla ditta nell’autunno del 1991 per la durata di 30 anni. 

Le possibilità per preparare nuove soluzioni al passo con i tempi (entro la scadenza del 2021!) ci sono tutte.