sabato 30 giugno 2012

Partecipazione ...


In una democrazia vera i cittadini devono essere messi nelle condizioni di partecipare alle decisioni che toccano nel vivo i loro diritti. 

Non basta rifugiarsi in inutili tavoli tecnici o insignificanti convegni organizzati per costruire un consenso postumo attorno a scelte scellerate covate nelle "stanze" del palazzo. 

La partecipazione non deve mai essere una concessione ma un diritto. 

A tutela di questo principio, da oltre dieci anni l'Italia ha recepito la Convenzione di Aarhus che prevede, tra l'altro, assemblee pubbliche con contraddittorio tra "governanti" e "governati". 

Nelle discussioni è essenziale rispettare gli ambiti di competenze e poteri dell'Assemblea

Per esempio, in ambito comunale non ha alcun senso discutere della miglior tecnologia di un impianto giapponese.  

Il Comune deve invece decidere su quanto è di sua competenza: per esempio può e deve avviare progetti per il recupero e il riciclo dei materiali, attività nota come “Strategia per Rifiuti Zero entro il 2020”. Le altre (e più alte) decisioni vanno invece demandate ai livelli e sedi politiche superiori, regionali e nazionali che siano. Questo principio è stato recepito anche dai Comitati ed Associazioni che, uscite dall'ambito localistico, si sono riunite per la prima volta a Roma lo scorso 16 Giugno

Il primo Confronto Nazionale per una gestione dei rifiuti alternativa e virtuosa ha avviato la costruzione di un unico Movimento Nazionale dei Comitati in lotta contro Discariche ed Inceneritori. Un ottimo segnale di presa di coscienza e di coinvolgimento a cui, come facciamo da sempre, non faremo mancare il nostro apporto e la nostra partecipazione.

Nicola Scalera

Presidente Circolo Idv di Capua

Il pensiero mutevole di un primo cittadino poco onorevole



Maggio 2011: “Gassificatore? Assolutamente NO ...”
Giugno 2012: “Gassificatore? il problema non esiste ...”

La colpa più grave per un amministratore è quella di prendere in giro i suoi cittadini per carpirne il voto.

Gazzetta di Caserta - 13 Maggio 2011: 
il dott. Antropoli dichiara di essere “ASSOLUTAMENTE CONTRARIO al gassificatore”.



Goldwebtv - Giugno 2012: 
nuova intervista sul tema al dott. Antropoli e nuova tesi diametralmente opposta.

Per il gassificatore, per me il problema non sorge, non esiste. La città di Capua è abbastanza convinta sul gassificatore. C'è stato disinformazione da parte solo di un comitato che è stato aiutato dai due sindaci di Camigliano e Pignataro Maggiore ma gli altri sindaci limitrofi non hanno avuto alcuna problematica come le altre città. E' oggettivo che esiste una problematica rifiuti a livello campano. Noi come amministrazioni abbiamo pensato sempre che il ciclo dei rifiuti va completato con gli impianti e abbiamo dato la nostra disponibilità a chiudere il ciclo con l'impianto gassificatore su Capua. E' un impianto che non inquina, sta nelle città più evolute al mondo, in particolare nasce in Giappone per cui noi andiamo per la nostra strada e non ci facciamo intimorire. D'altronde è un impianto che si fa per Legge non contro legge e la Legge non farebbe mai fare un impianto che uccide la gente". 

Servono altri commenti ?!?

La Rete Locale Integrata per il Riutilizzo (RLIR)


Mentre nella nostra città si combatte contro il "gassificatore" c'è chi lavora e studia, come il Prof. Luchino Galli, per portare la raccolta differenziata al 96%. 

I Comuni Virtuosi come Capannori, al momento sono all'80% di differenziata ma, previdenti quali sono, già stanno valutando di aderire a questo nuovo progetto. Il prof. Galli, illustrando il suo lavoro, lo rende molto appetibile sia sotto il profilo economico, con un giro d'affari di circa 12/15 miliardi di euro, che per quello occupazionale, con circa 100 posti di lavoro per ogni centro previsto dal progetto e, considerando che ne servono due o tre a Regione, tutto ciò si traduce in migliaia di posti di lavoro. 

Ma allora perchè ci si impantana su soluzioni obsolete e dannose per la salute? 

Il progetto è semplice: la rete RLIR si affianca alla differenziata creando dei centri di raccolta dove industriali, imprenditori e liberi cittadini possono portare scarti inutilizzabili di stoffe, di legno e di tutto ciò che ora ingrossa l'indifferenziato. 

L'imprenditore risparmierà le spese del macero mentre gli "artigiani del riuso" potranno comprare a piccolo prezzo materiali per  manufatti ecologici ed economici. Questa è la filosofia! Semplice e banale? ma anche funzionante! 

Se l'Unione Europea ha deciso di stanziare, tra contributi economici ed incentivi per i comuni che aderiranno al progetto, circa 3 miliardi e 800 milioni di euro, qualcosa di buono deve pur esserci! 

Se l'UE ci crede perchè non noi? Detto questo, perchè il nostro Comune non si arrende all'evidente ostilità di tutta la città al gassificatore? perchè non dà finalmente una svolta positiva anche all’immagine ormai lisa della città? perchè non ci si attiva su questo nuovo progetto e su altri simili? Si risolverebbero anche molti problemi di inquinamento ambientale, di occupazione e di sviluppo economico grazie ai contributi dell'UE per qualcosa di utile per tutti. 

Fiduciosi che la segnalazione possa essere raccolta, aspettiamo notizie.
Assunta Pasquariello

giovedì 28 giugno 2012

Al corteo del 30 Giugno ...


Il Circolo Idv parteciperà al corteo del 30 Giugno a Capua per dimostrare la sua ferma contrarietà al Gassificatore, ma soprattutto ad un Piano Regionale che, in spregio alle normative europee, continua a privilegiare discariche ed incenerimento dei rifiuti. In primis chiediamo agli Onorevoli della nostra Regione, dopo che hanno espresso con tanta chiarezza le loro perplessità nei confronti del Piano Rifiuti Regionale, di passare dalle parole ai fatti. E’ giunta l’ora di non nascondersi più dietro atteggiamenti double-face o dietro emendamenti al Piano, presunti salvatori della città che noi da subito, già nel Febbraio scorso, classificammo come non applicabili a Capua.

E’ chiaro a tutti che l’unica “qualità” del Piano Regionale emesso nel Gennaio scorso era il tentativo di sbloccare i fondi europei per la Regione Campania e di fermare la procedura di infrazione emessa dall’Europa nei confronti della nostra Regione. Ma quel Piano, alla Commissione Ambiente della CE, non è piaciuto per nulla; in quella sede alle perplessità si sono aggiunte le critiche e nessuna garanzia sugli agognati fondi. 

E’ allora urgente rivedere il Piano per rispettare, stavolta sul serio, quanto l’Europa chiede a tutti i paesi membri: “il divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati”. Dall’Europa più chiaro di così penso non potevano proprio dirlo.  

Passando al nostro ambito locale e cittadino, è ancora più urgente che chi amministra la nostra città prenda atto della volontà dei cittadini e ritiri la disponibilità ad accogliere l’impianto di incenerimento nel territorio della città di Capua; questo va fatto con una votazione in Consiglio Comunale per dichiarare l’Annullamento delle Delibere n. 29, n.51 e n.56 (una richiesta in tal senso, diretta al Sindaco, è stata protocollata dal nostro Circolo lo scorso 23 Aprile, data del primo Consiglio Comunale Aperto). 

Tutto questo perché non è vero, come ama dire il primo cittadino di Capua, che “c’è solo una sparuta minoranza che ha formato uno pseudo-comitato ed è aiutata solo da due Sindaci dei paesi limitrofi”. 

Sminuire le forze della controparte è l’unica strategia rimasta a chi non ha più argomenti per difendere l’indifendibile. Siamo stanchi ed annoiati di sentire, sempre da chi amministra la nostra città, che le discariche sono associate alla camorra e, peggio ancora, che i Comitati e le Associazioni di cittadini che lavorano per il Bene Comune sono degli affiliati sponsorizzati dalla malavita. 

La “sparuta minoranza”, in questi mesi, ha tenuto convegni, dibattiti, manifestazioni, ha partecipato e fatto sentire la sua voce al Consiglio Comunale Aperto, ha organizzato la recente e brillante Fest-A-mbiente, è stata presente al Primo Convegno Nazionale tenutosi a Roma lo scorso 16 Giugno. Chi ignora tutto questo è accecato da interessi inconfessabili e da arrivismi personali. 

Noi il prossimo 30 Giugno ci saremo, assieme ai cittadini di Capua, di tutta la nostra Regione e del vicino Lazio. Su questo tema il Circolo Idv è stato chiaro e presente fin dall’inizio al fianco dei cittadini, dall’ormai lontano Aprile 2011 quando fondammo il Comitato “No Gassificatore a Capua” e nei mesi successivi lavorando con le Associazioni e con i Comitati dei paesi vicini. 

Siamo oggi parte del Movimento NOGAS, che raggruppa tutte le entità sensibili ed attive, e anche all’evento di Sabato prossimo non faremo mancare il nostro supporto. 

Agli amministratori che credono che certe decisioni si possono prendere dietro le quinte della democrazia, chiusi nelle stanze del potere, dedichiamo invece una frase di Don Lorenzo Milani, tratta da “Lettera a una Professoressa”: "Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia...".

sabato 23 giugno 2012

Verbali dei Revisori dei Conti ...

Sarebbe utile che gli amministratori della nostra città svestissero ogni tanto i loro panni istituzionali e, calandosi nelle vesti dei cittadini di cui devono tutelare gli interessi, offrissero qualche sana prova di trasparenza. In attesa che la Corte dei Conti entri nel merito delle questioni che abbiamo segnalato un paio di settimane fa, richiamiamo gli amministratori di Capua ai loro obblighi di fornire informazioni, ci rivolgiamo in particolare al primo cittadino e al consigliere delegato al bilancio e finanze. 

Nei confronti dei cittadini tutti, è urgente una presa di posizione sui gravi fatti contenuti nei Verbali dei Revisori dei Conti di fine Marzo. 

E’ urgente che chi amministra faccia sapere ai cittadini se e quando il Comune di Capua ha ottemperato ai “mancati pagamenti IVA ed IRAP per l’anno 2010” e agli omessi “versamenti di ritenute per lavoro autonomo per gli anni 2010 e 2011”. 

Ricordiamo che i Revisori dei Conti, nel Verbale n.2 del 28 Marzo u.s., segnalando tali irregolarità, avevano condannato la condotta illegittima e avevano intimato l’Ente al versamento del dovuto entro 15 giorni, il che vuol dire che i pagamenti dovevano essere fatti entro metà Aprile. Ad oggi non ci è dato di sapere se una così perentoria prescrizione sia mai stata eseguita. 

E’ inoltre urgente che gli stessi amministratori di Capua forniscano ai cittadini giustificazioni sul perché una serie di pagamenti effettuati dall’Ente non abbia rispettato l’ordine di arrivo delle fatture. E poi perché diverse spese “mancano della necessaria evidenza pubblica”, perché hanno una “irregolare determinazione dell’impiego di spesa” e perché si è fatto un uso improprio dell’affidamento diretto (cioè senza effettuare una gara di appalto) per eseguire interventi ordinari. E’ infine molto grave che, come si legge dai Verbali, il Comune di Capua non conosce quanti e quali sono i pignoramenti a suo carico. Se poi nel tempo intercorso tra il 29 Marzo u.s., data del Verbale n.3, ed oggi la richiesta dei Revisori dei Conti di comporre una tale lista è stata eseguita, sarebbe molto utile che tutti i cittadini potessero consultarla.

Finora, invece delle dovute spiegazioni, c’è stato il silenzio di prassi di chi accetta la trasparenza nel suo operato come fosse fumo negli occhi. 

L’unico commento degli amministratori sembrerebbe essere stato che chi ha sollevato i gravi problemi ed omissioni qui sopra elencate sarebbe “completamente ammattito”. Il giudizio ci ha lasciato per un attimo sconcertati, poi il direttivo del nostro Circolo ne ha discusso ed abbiamo valutato che se “ammattiti” vuol dire disconoscere le “regole” che da decenni guidano chi amministra la nostra città; se “ammattiti” significa non condividere l’accaparramento del consenso basato sulla condizione di dipendenza dei propri “sudditi” oggetto di vuote promesse nelle campagne elettorali; se per “ammattiti” si intende la volontà di liberare la città da interessi di parte per favorire solo il Bene Comune, allora SI, siamo molto più che “ammattiti”. 

Anzi siamo e saremo “folli” ed estremi sostenitori della trasparenza e la pretenderemo sempre con insistenza, ad ogni livello ed in ogni occasione, a chiunque governerà (o con chiunque governeremo) la nostra città.

sabato 16 giugno 2012

Il terreno per il gassificatore ...


Le dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente on.Giovanni Romano, fatte nel corso della trasmissione “SOS Campania” andata in onda su Tv-Luna Venerdi scorso non lasciano dubbi: “L’individuazione del sito per l’eventuale impianto è competenza della Provincia laddove il Piano Regionale ha stabilito delle priorità per questa scelta. La Regione ha, per esempio, stabilito che un impianto come il gassificatore, o qualsiasi altro impianto che tratta rifiuti, deve essere prioritariamente ubicato in aree già industriali, questo per evitare di sottrarre suoli agricoli invece all’attività agricola”. 

Quello che “non si può fare”, utilizzare cioè “suoli agricoli”, è esattamente quello che “si è fatto” al Comune di Capua. 

Richiamiamo a tal proposito la delibera n.51 del Consiglio Comunale del 24 Novembre 2011, quella che ha autorizzato la vendita diretta alla Provincia del suolo in località “molinella”, di estensione 36.440 m.q. definiti al foglio 13, particella 10 del catasto. 

Nella delibera il suolo, “che ricade all’interno del territorio comunale”, è chiaramente definito come “agricolo di provenienza ECA”. 

E’ evidente che tutto questo è in netto contrasto e disattende quanto prescritto dalla Regione Campania. Su questo punto occorrono chiarimenti urgenti e convincenti dagli amministratori di Capua, che devono giustificare disinvolti cambi di destinazioni d’uso fatti ad arte per portare a casa l’affare. 

Ma, per il buon fine dell’affare nasce un secondo ostacolo, richiamato anch’esso dalle dichiarazioni in TV dell’on.Romano: “l’ubicazione di Capua non è coerente col Piano Regionale dei Rifiuti, nel senso che a Capua c’è SI un’area industriale (ndr. ma solo perché è stata cambiata la destinazione d’uso di un terreno agricolo) che però è fuori dal perimetro dell’area industriale ASI”. 

Quindi, se anche si trovasse una giustificazione plausibile al cambio di destinazione d’uso, il suolo non rientrerebbe nelle zone che la Regione ha stabilito utilizzabili per l’allocazione dell’impianto. 

Il rilievo, definito “tecnico” dall’Assessore Romano, rimanda le decisioni al Commissario nominato dalla Provincia che dovrà fare le opportune valutazioni “territoriali”. 

Su queste “valutazioni territoriali” noi del Circolo di Italia dei Valori, assieme agli altri partiti, ai Comitati ed Associazioni con cui stiamo lavorano non mancheremo di far sentire la nostra voce.

sabato 2 giugno 2012

La storia di Manlio Cerroni ...


Al Consiglio Comunale dello scorso 8 Maggio ho raccontato la storia di Manlio Cerroni, un imprenditore “previdente o preveggente”. Infatti, ovunque nel Lazio si decide di impiantare una nuova discarica, si scopre che lui ha acquistato il terreno qualche settimana prima. 

 

Con un movimento di 800milioni di euro/anno, possiede impianti in Italia e all'estero: Romania, Francia, Norvegia, Brasile e Australia. 

 

Cerroni, il re delle discariche ammette che lui, dal 1964 fino al 1980, con quattro impianti industriali, trattava tutta l'immondizia di Roma che quindi, in quegli anni, era una città "Rifiuti Zero"! 

 

Come confessa Cerroni, all'inizio degli anni 80 accade però qualcosa: il sindaco Petroselli sancì la morte degli impianti e nasce la discarica di Malagrotta

 

"Se non avesse voluto la politica, Malagrotta non sarebbe nata. Sarebbero stati adeguati gli impianti alla tecnologia che avanzava". E Cerroni conclude: "Io sono un imprenditore, vado dove sono i soldi". E infatti chiude gli impianti e inizia a comprare i terreni.

E poi: "E’ una vita che lavoro nel campo dei rifiuti, abbiamo inaugurato, con il primo ministro, il primo impianto a Sidney in Australia per il trattamento dei rifiuti, loro non vogliono sapere niente di incenerimento, ma solo di recupero e trattamento". E Cerroni, in Australia, fa recupero e trattamento. 

 

Ho raccontato questa storia perchè conferma quanto la politica orienti l’imprenditoria: Cerroni fa discariche nel Lazio, Riciclo in Australia e, se avesse gli “appoggi giusti”, farebbe inceneritori in Campania!  

La politica è sconfitta nel suo mandato quando accade il contrario: quando cioè è l’imprenditoria a guidare le scelte e allontanare chi amministra dalla cura del Bene Comune.

Nicola Scalera

Presidente Circolo Idv di Capua

Raccatta la carta: come la scuola si autofinanzia ...


In tempo di crisi anche i rifiuti possono diventare un bene prezioso. 

E' questo il caso del progetto "Raccatta la carta" lanciato dal Comune e dal Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori in collaborazione con Ascit. 

In cinque scuole dell'infanzia, primarie e secondarie si vende la carta che finisce nel bidone della raccolta differenziata, il ricavato viene poi reinvestito nell'acquisto di materiale didattico, dalle tempere ai dvd. 

Si tratta di un'opportunità consentita da una legge nazionale del 2010 che Capannori coglie tra i primi Comuni in Italia. 

Il progetto coinvolge oltre 1000 bambini e i loro genitori che, ogni giorno, muniti del kit per il "perfetto riciclo" messo a disposizione da Ascit, raccolgono giornali, riviste, fogli da disegno strappati, fotocopie venute male e gli imballaggi delle merende che finiscono in appositi contenitori dopo essere stati pesati con una bilancia. 

Una volta a settimana, poi, gli operatori di Ascit ritirano il materiale che viene venduto al consorzio Comieco. 

Il corrispettivo ricavato viene quindi dato alle scuole. La fase operativa del progetto è stata preceduta da una serie di lezioni teoriche e pratiche in cui gli insegnanti hanno spiegato le finalità dell'iniziativa e come funziona la raccolta differenziata. I bambini hanno un riscontro concreto delle loro azioni: sapere che un gioco, un attrezzo o un film è stato acquistato grazie alla carta che loro stessi hanno riciclato li stimola a essere sempre più virtuosi e a insegnare agli altri, anche crescendo, quanto hanno imparato. 

"Raccatta la carta" rientra tra le iniziative poste in essere dal Comune per raggiungere l'obiettivo "Verso Rifiuti Zero entro il 2020".  

Perchè tutto questo a Capannori è possibile e a Capua NO?

Destinazione “Carlo Santagata” …


Tra le realtà malgestite della città, da sempre nel dimenticatoio sociale, c'è quella del rione Carlo Santagata, il quartiere capuano tra i più popolosi della zona agro-calena. 

Lo slogan "Bronx Pierrel" da il benvenuto ai visitatori, affiancato da graffiti osceni su uno sfondo di abbandono rurale. Strade colabrodo e in parte non asfaltate rendono difficile il cammino nelle stagioni piovose, i rifiuti accumulati, una piccola discarica privata e la vicinanza all'enorme industria medicinale gravano sulla stabilità salubre degli abitanti del rione. 

In soccorso all'emergenza, prende vita nel 2003 il "Contratto di Quartiere II", fondo statale destinato al recupero di aree degradate. Capua, come altre dodici città campane, per il suo rione riesce ad ottenere poco più di 9 milioni di euro

Il progetto riguarda il recupero di alloggi, la realizzazione di box auto, il recupero di un ex edificio scolastico a scuola primaria e a centro di alta formazione per arti e mestieri, la realizzazione di un parco degli orti, di un parco dell'energia, di un centro sociale, di una sala conferenze e condominiale di quartiere, di nuove unità commerciali e l'ampliamento della canonica nella Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. 

A tre anni di distanza dall'inizio dei lavori, la riqualificazione procede a rilento e la zona, invece di giovare di miglioramenti, lamenta l'aggiunta di nuovi disagi creati anche dall'assenza di controlli istituzionali sui lavori. Tra i tanti problemi che richiedono intervento e che andremo a trattare nello specifico nei prossimi mesi, segnaliamo l'emergenza vegetativa: le sterpaglie lasciate incolte da mesi superano ormai il metro d'altezza e i cittadini sono costretti, nelle immediate vicinanze delle abitazioni, a sradicarle per evitare che animali, trovandovi riparo, possano ledere specialmente i bambini. Parlare solo della mancanza di decoro oggi sarebbe futile se si pensa alla tutela degli abitanti e alla prevenzione dello spreco di denaro pubblico. 

Per questo speriamo in una maggiore collaborazione e ci affidiamo alla caparbietà di chi infondo ha come unica delega quella al rione Carlo Santagata.
Adriana Minoja

L'utopia...


"L'utopia è come l'orizzonte.
Mi avvicino di due passi,
lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi
e l'orizzonte si sposta
di dieci passi più in là.
Per quanto io cammini,
non la raggiungerò mai.
A cosa serve l'utopia?
Serve proprio a questo: a camminare"


venerdì 1 giugno 2012

Lettera/Esposto alla Corte dei Conti ...


L’impegno del Circolo di Italia dei Valori di agire sempre con la massima trasparenza, per l’etica ed il bene comune è lo stesso che pretendiamo nel loro operare da coloro che amministrano la nostra città. Dallo scorso anno sentiamo poi un obbligo in più nei confronti di quanti ci hanno dato il loro voto, dimostrando di credere nel nostro progetto di pulizia e rinascita della città. 

Con queste premesse e con l’unico obiettivo di cautelare gli interessi della cittadinanza tutta da omissioni e da atti illegittimi, nei giorni scorsi abbiamo trasmesso alla Corte dei Conti una Lettera/Esposto con i contenuti di due Verbali del Collegio dei Revisori dei Conti

Dai documenti emergono gravi inadempienze e “disinvolti“ comportamenti contabili messi in atto dall’Ente. In particolare, dal Verbale n. 2 del 28 Marzo u.s., emesso dai Revisori per la loro attività di vigilanza degli adempimenti tributari previdenziali del Comune di Capua, emergono una serie di mancati pagamenti IVA ed IRAP per l’anno 2010 ed omessi versamenti di ritenute per lavoro autonomo per gli anni 2010 e 2011. La gravità della condotta illegittima è rimarcata dai Revisori dei Conti che chiudono il Verbale con la DIFFIDA  per l’Ente al versamento del dovuto entro 15gg. Ad oggi non ci è dato di sapere se la così perentoria prescrizione sia mai stata eseguita. 

Il secondo Verbale, n. 3 del 29 Marzo u.s., è stato emesso invece per la verifica trimestrale di cassa e delle gestioni contabili. Dal Verbale risulta che il saldo di cassa del Comune al 31 dicembre 2011 ha un passivo di oltre 1milione e 700mila euro, dovuto ad anticipazioni di cassa. Sono poi elencati una serie di mandati di pagamento che non rispettano l’ordine cronologico di arrivo delle fatture; diverse spese mancano della necessaria evidenza pubblica, hanno una irregolare determinazione dell’impiego di spesa e un uso improprio dell’affidamento diretto per interventi ordinari. 

Non occorre essere esperti di bilancio per capire la gravità di tali comportamenti! 

Il Verbale constata infine che non esiste un elenco dettagliato dei pignoramenti in corso a carico del Comune, per cui l’Ente rischia di trovarsi, e per di più inconsapevolmente, nella condizione di dissesto finanziario per non poter più garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili. 

In tutti i casi di omessi versamenti, i Verbali sottolineano che non è stato effettuato dall’Ente nemmeno il ravvedimento entro 30gg dalla data della violazione commessa, né (ovviamente) il pagamento del dovuto. La gravità delle situazioni ci ha spinti ad effettuare la segnalazione alle Autorità invitandole a provvedere, per quanto di loro competenza, alle dovute verifiche e alle ispezioni ritenute necessarie presso gli Uffici Contabili del Comune di Capua. 

In attesa dei doverosi riscontri, di cui forniremo tempestiva informazione ai cittadini, il nostro gruppo di lavoro sul bilancio, col supporto di validi tecnici esperti nella materia, sta continuando la sua opera … “senza se e senza ma”.