lunedì 26 dicembre 2011

...piramidi da realizzare...

Il direttivo del Circolo Idv di Capua si è riunito nei giorni scorsi e, assieme ai consueti auguri di Natale, ha tirato le somme dell’attuale situazione cittadina. 

E’ parso a tutti evidente che in città si vive una situazione paradossale nella quale, chi amministra vantandosi ancora del 90% dei consensi ottenuti dalle urne di Maggio, per le sue scelte scellerate di questi mesi si trova oggi ad avere contro la maggior parte dei suoi stessi elettori. 

Idv osserva che quel 90% fu ottenuto a Maggio grazie ad una campagna elettorale economicamente “faraonica” e che oggi questa amministrazione deve pur realizzare qualche “piramide”, che questa sia un inceneritore, un gassificatore o altro non importa. 

Ma quel consenso plebiscitario, già dopo un mese, si era dimezzato riducendosi al 45% allorquando, in occasione dei referendum popolari di Giungo, gli elettori capuani erano stati lasciati liberi di pensare, di decidere e di votare. Oggi, grazie all’opera di sensibilizzazione che Idv e il Comitato “No Gassificatore” stanno operando in città, con l’adesione di movimenti e associazioni di altri paesi della provincia, i cittadini hanno fatto un ulteriore e importante passo: la presa di coscienza che la città, a parte le promesse e i mega-progetti, che lasciano il tempo che trovano, si trova in una situazione di grave asfissia. 

Non ci sono prospettive per il commercio, per l’economia locale, per il lavoro dei giovani. In più, alla “grave situazione mondiale” che tanto piace richiamare a chi amministra la città, si aggiunge una serie di “disinvolti” comportamenti da parte di maldestri amministratori. 

Per fare solo un paio di esempi tra gli ultimi episodi: a Settembre prima avevano inserito nel riassetto di bilancio la cessione del terreno per l’inceneritore alla Provincia, per un valore di un milione e duecentomila euro, valutato con evidente approssimazione e senza alcuna certezza espressa dalla Provincia e poi lo hanno ritirato dal riassetto assieme ad un pari ammontare di debiti, spostati fuori bilancio per far “tornare i conti”; prima avevano cercato di vendere otto appartamenti di proprietà del Comune e poi, accorgendosi che l’operazione non era possibile perché le proprietà erano soggette a pignoramento, hanno fatto un’imbarazzante marcia indietro. 

Insomma la città è allo sbando, fa fatica a sopravvivere e chi dovrebbe occuparsi del risanamento del bilancio lancia invece l’estrema, e speriamo finale, illusione: che la “rinascita” della città possa avvenire attraverso uno “strumento di morte”, l’inceneritore di rifiuti. 

Idv è al fianco dei cittadini, parte attiva del Comitato “No gassificatore”, e invita tutti all’incontro pubblico di domani 27 Dicembre alle ore 18:30 al Salone Capecelatro. 

Sul tema “Le rilevanti ragioni del NO al Gassificatore” interverranno padre Alex Zanotelli (missionario della Comunità Comboniana), ing. Vincenzo Cenname (sindaco di Camigliano) e il dott. Antonio Marfella (tossicologo, oncologo, membro del direttivo regionale medici per l'ambiente).

venerdì 23 dicembre 2011

La vendita dei beni pubblici…


L'esistenza di un deficit di cassa pressoché cronico, di una ridotta capacità di riscossione e la necessità ciclica di ricorrere a denaro preso a prestito, dovrebbero indurre, in un amministratore coscienzioso, l'attitudine al risparmio e alla gestione oculata delle risorse disponibili, eliminando le spese inutili o quantomeno rinviando quelle non indispensabili al funzionamento ordinario dell'ente.

Dalla relazione dei revisori dei conti allegata al rendiconto della gestione 2010 viene fuori invece che la spesa corrente dell'anno passato è risultata addirittura superiore di 322.409€ rispetto a quanto preventivato inizialmente. 

Abbiamo capito quindi che se da un lato le entrate sono state  sovrastimate, perché non tutte le somme accertate si trasformano in denaro per l'Ente, dall'altro le somme effettivamente spese dall'amministrazione a fine 2010 risultano addirittura superiori a quanto preventivato, generando una forbice nei comportamenti che è indice di  scarsa capacità nel realizzare gli obiettivi inseriti nel bilancio di previsione. 

L'argomento è talmente importante per la salvaguardia dell'Ente che anche quest'anno "...come già nelle precedenti relazioni.." i revisori tornano ad invitare l'amministrazione a porre maggiore attenzione alla scelta di progetti realizzabili e alla loro corretta pianificazione, tanto più quando si scopre che per trovare i soldi necessari a realizzarli, oltre all'accensione di  nuovi prestiti l'amministrazione ha proceduto alla vendita di beni pubblici per un valore di 860.621€. Di queste somme 570.000€ sono stati utilizzati per coprire la spesa corrente e la parte residua è stata destinata a parziale copertura dei debiti fuori bilancio riconosciuti dal Comune, determinando di fatto lo sforamento di un ulteriore indice di deficitarietà strutturale come previsto dall'art.242 del Testo Unico per gli Enti Locali. 

Tale indice è  ritenuto molto significativo per misurare la sana gestione dell'ente locale e vieta  l'utilizzo dei proventi derivanti dalla vendita di beni del patrimonio pubblico per la copertura di squilibri di bilancio altrimenti, per fare un paragone, sarebbe come se una famiglia vendesse ogni volta un pezzo dell'argenteria di casa per poter andare a fare la spesa al supermercato. Il bene pubblico è per definizione di tutti e non cosa di nessuno come qualcuno è abituato a pensare dalle nostre parti,  va  valorizzato, coltivato e utilizzato al meglio per generare lavoro e flussi di cassa, è patrimonio da consegnare alle future generazioni e non svenduto al miglior offerente e il fatto che l'amministrazione possa procedere alla cessione anche di parte del patrimonio per soddisfare le manie di grandezza di qualcuno, sinceramente ci indigna anche perché la storia ci insegna che della svendita pubblica finiscono per beneficiarne sempre i soliti noti.
Luca Bruno

...Ciclo dei rifiuti, le regole fondamentali...


Alcuni principi fondamentali e prioritari:
a) la gestione dei rifiuti non è solo un servizio di base per i cittadini ma un'attività volta a proteggere l'ambiente e la salute umana e a ridurre il consumo di materie prime; 
b) lo smaltimento dei rifiuti non può contravvenire questi scopi, come accade quando invece diventa causa di impatti negativi sulla salute e sull'ambiente; 
c) la componente fondamentale di una corretta politica dei rifiuti è il contrasto della loro formazione all'origine
d) la finalità dell'intero ciclo dei rifiuti è quella della riutilizzazione delle materie prime in essi contenute e del loro riciclaggio; 
e) la raccolta differenziata è il presupposto fondamentale per la realizzazione della finalità precedente; 
f) la separazione della frazione secca da quella umida deve riguardare almeno il 70% dell'intera massa del rifiuto; 
g) la frazione secca deve essere raccolta con modalità di differenziazione spinta, in modo da avere le componenti secche del rifiuto (carta, legno, vetro, plastica, metalli) già predisposte per il riciclaggio per oltre il 50% della frazione secca stessa; 
h) la frazione indifferenziata residua può essere assoggettata a trattamenti meccanici con tecnologie ben collaudate (ad es. quelle utilizzate a Vedelago) riducendo i rifiuti indifferenziati non riciclati a meno del 15% della frazione secca originaria; 
i) il trattamento di questa ultima frazione residua al fine di produrre energia dovrebbe evitarne la combustione diretta, utilizzando tecnologie esistenti che producono syngas o assimilati, di cui è possibile un'utilizzazione diretta nella rete domestica del gas o nel teleriscaldamento, in sostituzione di quello di provenienza fossile; 
l) la frazione umida, separata da quella secca e da tutti i residui indifferenziabili, è avviata sia agli impianti di digestione anaerobica che, possibilmente in sequenza a quelli di digestione aerobica, nei quali la purezza del digestato è direttamente proporzionale al grado di differenziazione del rifiuto umido stesso.

...discorsi sull'inceneritore...


L’inceneritore ha monopolizzato i discorsi delle ultime settimane. 

Le iniziative del Comitato cittadino e il coinvolgimento di gruppi, associazioni e movimenti di tutta la provincia hanno avviato una preziosa opera di sensibilizzazione. 

Informare i cittadini è il principio base per la partecipazione alle decisioni e al futuro della loro città.

Iniziamo allora quest’opera informativa con un articolo sulle regole fondamentali perchè si realizzi un ciclo dei rifiuti non solo “integrato”, ma anche “virtuoso”. 

Come si vede, di impianti e di discariche si parla, in maniera sfumata, ma solo alla fine del ciclo, per le minime parti residue. 

Bisogna invece capire che FARE la raccolta differenziata, da solo, NON ha alcun significato SE NON si riciclano i materiali differenziati e SE NON si tratta l’umido presso impianti di compostaggio

Purtroppo molti danno priorità ai discorsi sulla localizzazione, sul tipo e sulle dimensioni degli impianti e qui ognuno ha la soluzione migliore nella borsa, assieme al catalogo per poterla “piazzare”. 

Possiamo capire che un amministratore deficitario è attirato dai compensi e dai ristori riservati ai Comune che ospitano inceneritori ma, ci chiediamo, quanto potranno bastare 90.000 euro all’anno di CIP6 (1 euro a tonnellata per la capacità prevista a Capua di 90.000 t/anno) a sanare una situazione che tutti sappiamo essere ben più grave? 

Non distogliamo allora l’attenzione dal problema vero: il nostro Comune è sull’orlo del dissesto e non si prendono le contromisure per riparare la crisi.
Nicola Scalera
Referente Circolo Idv di Capua

sabato 17 dicembre 2011

Non è vero che ad Acerra ...


Occorre un momento di chiarezza perchè, in queste settimane, oltre alla consueta mancanza di trasparenza, i nostri amministratori hanno raccontato ai cittadini capuani una serie di gravi inesattezze. 

Per capire cosa attende la nostra città nel caso dovesse ospitare un impianto gassificatore, bisogna andare a vedere come si vive e cosa accade oggi ad Acerra, sede del più grosso impianto inceneritore campano. 

Non è vero, come chi ci amministra tenta di propagandare, che là i cittadini sono tutti contenti e non c’è più alcuna forma di protesta, non è vero che è stata eliminata la TARSU, non è vero che l’energia elettrica costa meno. 

Insomma l’inceneritore non trasforma la città in un’oasi di felicità

Al contrario, il sito è militarizzato, cioè recintato e vigilato dalle forze dell’ordine, e in esso vige il segreto di stato. 

Tutto ciò non garantisce una gestione trasparente e un accesso alle informazioni sull’utilizzo. Si comprende quindi che non può essere vero quello che tentano di raccontarci i nostri amministratori che un Comitato Etico, da chicchessia possa essere presieduto, abbia alcun tipo di influenza su quello che accade in un sito del genere. 

Le visite consentite sono delle mere “passeggiate” di pura propaganda messa in atto dal gestore dell’impianto senza alcun valido contraddittorio. 

I Comitati attivi nel territorio di Acerra ci hanno segnalato che in quell’impianto: 

(1) vengono puntualmente omessi i controlli in continuo sui microinquinanti organici (diossine e furani);

(2) i controlli vengono effettuati in maniera sporadica e solo dopo relativo preavviso; 

(3) non risulta presente un sistema efficace di blocco sulla temperatura nel caso scendesse sotto gli 850° come previsto per legge; 

(4) non risulta un campionamento dei materiali in entrata (per i quali si dovrebbe fare una dettagliata caratterizzazione, come indicato nella sentenza del Consiglio di Stato seguita alla denuncia fatta dai comitati) ma viene effettuato solo un controllo superficiale di tipo visivo ed un’analisi approssimativa con un Contatore Geiger per la radioattività. L’unico controllo risulta essere la lettura della bolla di accompagnamento, documento prodotto dalla ditta di trasporto con autocertificazione; 

(5) non risulta l’attuazione di tutte le richieste della polizia provinciale tant’è che non si dispone dell’autorizzazione della Provincia; 

(6) risulta che le scorie incenerite prodotte dall’impianto, altamente tossiche, vengono smaltite in maniera irregolare, sia nei cementifici, che nelle discariche, che non è dato conoscere. 

Dovrebbe essere chiaro che quanto accadde davvero ad Acerra e le prospettive per la nostra città non sono certo rosee o tali da far dichiarare una novella era dell’oro, almeno per la comunità.

mercoledì 14 dicembre 2011

Equoogle ...

L’Idv lancia Equoogle, un nuovo strumento di conoscenza che permetterà agli utenti della Rete di informarsi  tempestivamente sulle iniziative del partito riguardo alla legge finanziaria disegnata dal governo Monti. 

La lotta dell’Italia dei valori per una manovra più equa non si ferma alle proteste verbali e alle manifestazioni di piazza, ma si concretizza con proposte politiche come la presentazione di una vera e propria manovra alternativa e di oltre 130 emendamenti che mirano a distribuire i sacrifici (che pure bisogna fare) anche e soprattutto a chi ha di più: alle categorie che per troppo tempo si sono smarcate dal contribuire a riequilibrare i conti dello Stato; a quelle ‘caste’ che godono di veri  e propri privilegi; a chi non paga le tasse o ne paga troppo poche.

Un impegno che l’Italia dei valori vuole ora portare a conoscenza di tutti, per far crescere nel Paese la consapevolezza che solo rimboccandoci le maniche, tutti insieme, riusciremo a superare il momento di grave crisi che sta impoverendo tutto l’occidente e l’Italia in particolare.

Per questo, grazie all’impegno dell’ufficio comunicazione del partito, è stato creato ‘Equoogle’, un sistema di ricerca innovativo collegato al motore di Google, che permetterà a tutti quelli che lo vorranno di consultare proposte, emendamenti, iniziative, articoli dai siti dell’Idv.

Basterà collegarsi all’indirizzo www.equoogle.it per fare una ricerca inserendo una parola chiave, esattamente come per i comuni motori di ricerca, per avere le informazioni desiderate sulle proposte Idv riguardo la manovra finanziaria.

martedì 6 dicembre 2011

Il ciclo dei rifiuti deve essere virtuoso ...

Le normative europee, e i recepimenti di esse in Italia, sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti affermano, senza lasciare dubbi, che la gestione dei rifiuti non è solo un servizio ai cittadini ma è un'attività il cui scopo primario è la protezione dell'ambiente e della salute umana e la riduzione dell'uso delle materie prime

Premesso questo, Italia dei Valori ha da sempre chiesto che, a partire dai singoli Comuni, il tema venga affrontato in maniera seria e complessiva. 

In altre parole: occorre trasformare un ciclo integrato in un ciclo virtuoso

Il ciclo è di per sé integrato perchè definisce una sequenza di passi relazionati che vanno dalla (eventuale) riduzione all’origine, dalla raccolta e separazione, dai siti di compostaggio dell’umido e riciclo dei materiali, fino ai residui da destinare a discariche ed impianti e, per questi ultimi, meno si brucia e meno si avranno rifiuti tossici da smaltire e tossine nell’aria da respirare. Per inciso va ricordato che il 30% di quanto entra in un inceneritore ne esce come rifiuto speciale da smaltire

Un ciclo integrato diventa virtuoso 
se tutti i passi della sequenza 
sono percorsi e implementati nella maniera giusta. 

Non è purtroppo così nei nostri Comuni. A Capua qualche settimana fa osservammo che i sacchetti per la raccolta dell’umido non sono a norma. La risposta, invece che dagli amministratori, arrivò impropriamente dalla ditta che esegue il servizio che tenne a precisare che loro operano come da bando di appalto, cioè “le carte sono a posto”. 

Silenzio assoluto dagli amministratori. 

E silenzio assoluto anche alle nostre domande, poste da mesi, di sapere con quelli aziende il Comune ha accordi per lo smaltimento dei materiali separati dalla raccolta

Silenzio assoluto sul voler sapere perché nei bilanci comunali la copertura dei servizio è solo a carico dei cittadini, con un aumento della TARSU di almeno il 17%

Insomma ci sembra proprio che i più virtuosi restano i cittadini che, bene o male, hanno ormai assimilato le regole per la differenziata. Di buon auspicio sono arrivate le parole del Ministro dell'Ambiente Clini, in visita a Napoli nei giorni scorsi: "Sarà data una risposta rapida alle richieste della Commissione Europea nel quadro generale del Piano Regionale. Saranno adottate misure per incentivare in tempi rapidi la raccolta differenziata, integrata con la valorizzazione dei materiali raccolti, per mezzo di un'impiantistica adeguata, in particolare con il trattamento del compostaggio in ambito locale." E poi: "Le istituzioni hanno convenuto sulla necessità di riesaminare l'accordo del 2008 relativo all'impianto di Napoli Est e sulla possibilità di valutare ipotesi alternative, connesse al miglior funzionamento del ciclo dei rifiuti.

Noi la pensiamo allo stesso modo: il problema non è la corsa agli impianti, ma il corretto funzionamento del ciclo.

venerdì 2 dicembre 2011

Tarsu: c’è qualcosa che non va …


La raccolta differenziata aumenta e la tassa dei rifiuti non diminuisce? 

Qualche risposta arriva dall'analisi del Bilancio Consuntivo 2010, dove nei conti del Servizio di "raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani" si legge che i Costi del Servizio sono coperti quasi esclusivamente dai Ricavi della Tassa, quindi a totale carico dei cittadini

Le due cifre, dei Costi del Servizio e dei Ricavi per la Tassa, sono infatti molto simili e vicine ai 3milioni e 420mila euro. C'è invece una quota definita Altri Ricavi, pari ad oltre 568mila euro, che non viene considerata per coprire il Costo del Servizio

E' anche strano, e da chiarire, che alla voce Raccolta Differenziata corrisponde un Ricavo pari a zero



Tutto questo è dichiarato esplicitamente quando la copertura dei Costi è riportata pari al 117%, valore uguale al rapporto tra i Ricavi Totali e i Costi Totali. A conferma di tutto ciò arriva anche una seconda sintesi, dallo stesso documento di Rendiconto 2010 dove, a commento dei Servizi Indispensabili, la copertura dei Costi per il Servizio di "Nettezza Urbana" è dichiarata pari al 100% nelle previsioni iniziali mentre è computata al 117% a consuntivo. 

"Sembrerebbe" quindi che la Tassa dei Rifiuti è sovrastimata con un 17% in più sottratto dalle tasche dei cittadini.

Invitiamo vivamente chi di dovere a fare le opportune verifiche e a fornire pubbliche spiegazioni.

L’anticipo di cassa e la lotta all’evasione…


Il sistematico ricorso all'anticipazione di cassa è diventato un mezzo di finanziamento, il Comune fa ricorso sempre più spesso a prestiti per reperire i mezzi finanziari necessari al programma di governo o a sostenere le spese correnti: solo nel 2010 sono stati richiesti prestiti per 1.098.440€.

 Questa pratica dovrebbe riguardare solo situazioni di eccezionalità per fronteggiare spese imprevedibili. Essa, se da un lato fornisce all'amministratore le risorse di cui ha bisogno al momento, dall'altro, genera un progressivo aumento degli oneri per interessi passivi, il cui peso riduce la capacità  di spesa del Comune. 

Si alimenta così un circolo vizioso che rende cronico il ricorso a nuovi prestiti. 

Una buona pratica amministrativa impone che la gestione dell'ente sia orientata a criteri di sostenibilità economica, finanziando con mezzi propri la spesa corrente e limitando il ricorso al credito a casi eccezionali e per brevi periodi. Uno dei fattori origine di questo continuo e cronico deficit di cassa è da individuare nella bassa efficienza del Comune a riscuotere i tributi per l'anno di competenza e a recuperare le annualità precedenti, somme che una volta accertate non vengono interamente riscosse e concorrono di anno in anno a formare una montagna di residui attivi che danno solo l'impressione che l'ente gode di buona salute ma che in effetti non si trasformeranno mai in liquidità. 

E’ come per un'azienda avere un buon fatturato ma non riuscire a farsi pagare dai clienti. 

Nel 2010, a fronte di evasioni accertate per 1.622.000€ circa sono stati riscossi solo 121.536€: in pratica viene recuperato solo il 7,5% dell'evasione e più vecchia è l’imposta evasa più difficile ne diventa il recupero. La lotta all'evasione, soprattutto in comuni piccoli come il nostro dove il consenso elettorale si fonda su amicizie, parentele e convenienze è argomento assai difficile, con cui nessun politico vorrebbe confrontarsi. Nell'attuale situazione di emergenza, figlia di anni di cattiva gestione, diventa un obbligo il saper combattere l'evasione, con l'evidenza dei numeri e non solo con generiche dichiarazioni di buoni intenti. 

Occorre cambiare rotta e riassegnare le priorità: non indebitare l'ente passa anche sul non realizzare opere faraoniche, ma di dubbia utilità, di un programma di governo quanto mai inconsapevole della gravità della situazione.
Luca Bruno

Le “promesse” … con le gambe corte !


 
Avevano promesso …
"altri cinque anni di carne da spolpare" !
Hanno trovato …
che, alla "revisione dei conti",
"sembrerebbe" non esserci rimasto
manco più l'osso …
Avevano promesso …
mari e monti !
Hanno trovato …
soltanto un laghetto
e anche pieno dei veleni …
Avevano promesso …
che i "voti" sarebbero
stati "ben spesi" !
Hanno trovato …
che nemmeno i posti dell'organico
si possono più toccare …
Avevano promesso …
e non smetteranno di farlo !
Ma chi gli aveva creduto …
già se n'è pentito !
[N.S.]

Governo dismesso ...

L'Italia ha dismesso il governo e, dopo quasi un ventennio, ha scritto la parole fine su un'era tra le meno gloriose della storia del paese. 

Guardiamo con fiducia al futuro per costruire  una nuova cultura basata sui meriti, sulla legalità e sulla cura del bene comune da parte di politici ed amministratori. 

Ci auguriamo che presto una nuova epoca possa iniziare anche nella nostra città, dove intanto registriamo la notizia negativa che il Comune di Capua è in uno stato di "deficit strutturale". 

In altre parole, per i non addetti ai lavori, questo si traduce nel fatto che il Comune, e con esso i soldi delle nostre tasse, da anni è gestito male!! 

Alla fine è toccato ai revisori dei conti accendere i riflettori su una condizione di cui tanto si vociferava ma che, per ovvie ragioni di opportunità politica, nessuna amministrazione comunale aveva fino ad ora riconosciuto. 

I tecnici, incaricati dallo stesso Comune di fornire il parere obbligatorio sul Rendiconto della Gestione Finanziaria dell'anno 2010, hanno evidenziato l'esistenza di almeno 6 parametri negativi sui 10 utilizzati per definire un ente pubblico nello stato di deficit strutturale. Questo stato, se non si cambia il modo di operare, è l'anticamera del dissesto finanziario. Non è certo questo il nostro auspicio quindi, a partire da questo mese, dedicheremo una serie di articoli sui punti salienti del bilancio del Comune, sugli errori che stanno commettendo da anni e sulle indispensabili azioni correttive.

Nicola Scalera
Referente Circolo Idv di Capua

domenica 27 novembre 2011

...Inceneritore a Capua?...


Capua, da città d’arte e di studi, sta modificando la sua vocazione verso l’incenerimento dei rifiuti. 

E’ questo un dato di fatto incontestabile, al di sopra di ogni considerazione tecnica, economica o politica. Sull’argomento, in città si sta manifestando una diffusa indignazione verso chi per mesi aveva negato questa possibilità e ora, inneggiando a presunti benefici economici per il Comune del valore di 2 milioni di euro l’anno, ha dato un’improvvisa accelerazione alle pratiche di insediamento. 

L’alienazione del territorio verso la Provincia, che inizialmente era avvolto in un’alea di mistero, nell’ultimo Consiglio Comunale ha avuto il momento del battesimo: l’area sarà destinata al nuovo inceneritore, quello inizialmente previsto a Napoli Est, che sta per approdare a Capua.

A questo si aggiungerà anche un Gassificatore? E poi altri tipi di impianti di smaltimento? 

Tutto da chiarire ma, ovviamente, i cittadini saranno gli ultimi a doverlo sapere. 

E’ urgente che un Consiglio Comunale aperto illustri a tutta la cittadinanza il piano complessivo previsto per Capua per realizzare un ciclo integrato (e virtuoso) per i rifiuti.

E’ urgente che la problematica sia chiarita alla luce del Piano Provinciale e Regionale

Per i poveri cittadini capuani, al momento si applica la vecchia storiella della rana e dell’acqua bollente: la rana, se gettata nell’acqua bollente, scatta via ustionata e se ne tiene alla larga. Se invece entra nell’acqua tiepida che pian piano viene riscaldata, viene mandata in un tiepido torpore che la fa addormentare. Quando l’acqua lentamente diviene sempre più calda, non si accorge più che la sua pelle è diventata sempre più rossa e sta bollendo, sempre piano piano. Così muore la rana , piano piano, bollita.

Idv è e sarà sempre in prima linea a difesa dei cittadini, a rivendicare il diritto di sapere che tipo di futuro è riservato alla nostra città.

martedì 15 novembre 2011

questione sacchetti frazione organica ...

Al nostro post di ieri ...e l'umido? che fine fa?... è arrivata una replica da parte della ditta Ecological Service.

ECCO LA REPLICA:
L'Ecological Service, in merito alla notizia “Capua - L'IDV denuncia che i sacchetti per laraccolta del rifiuto organico sono in plastica”, fornisce le seguenti precisazioni:
"Al proposito corre l’obbligo di precisare che l’Ecological Service rispetta quanto previsto dal Capitolato Speciale d’Appalto che regolamenta i servizi di igiene urbana; quest’ultimo per la raccolta della frazione umida prevede l’utilizzo di sacchetti in polietilene a bassa densità da lt. 20, in distribuzione presso l’EcoSportello e la Delegazione a S.Angelo in Formis.
La frazione organica differenziata è poi conferita agli appositi impianti di smaltimento individuati dal Comune, per essere destinata a processi di compostaggio (per la produzione di fertilizzante) o di bio-gassificazione (per la produzione di energia).
"

ED ECCO il nostro punto di vista sull'argomento:
Sulla questione della raccolta differenziata consideriamo interlocutori titolati a dover dar conto del loro operato i nostri amministratori e non la ditta che esegue il servizio. Come giustamente ha riferito Ecological Service, il loro operato è nel rispetto di un Capitolato d'Appalto emesso dal Comune, e questo noi non lo avevamo mai messo in dubbio.
Per quanto sopra, ribadiamo che i nostri Amministratori, sia i "deleganti" che i "delegati" a trattare il problema rifiuti, dovrebbero riferire a tutti i cittadini: 
- con quali ditte hanno sottoscritto contratti per il trattamento della frazione organica e se l'utilizzo di sacchetti non a norma penalizza il corretto smaltimento di questa frazione; 
- con quali ditte hanno in corso contratti per la consegna ed il recupero dei materiali separati dai cittadini con la raccolta differenziata (vetro, plastica, carta). 
Agli amministratori chiediamo infine di chiarire quali costi e quali vantaggi il Comune, e quindi i cittadini, ha tangilmente  (cioè da un punto di vista economico) dall'attuale gestione del ciclo dei rifiuti. 
La precisazione emessa da Ecological Service è benvenuta ma, pensiamo sia chiaro a tutti, non risponde a nessuno dei quesiti che abbiamo sollevato. 
Attendiamo con trepidanza che gli amministratori abbandonino il loro "virtuoso" silenzio e applichino, finalmente, la trasparenza nel loro modo di operare e di comunicare con la città.