Le normative europee, e i recepimenti di esse in Italia, sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti affermano, senza lasciare dubbi, che la gestione dei rifiuti non è solo un servizio ai cittadini ma è un'attività il cui scopo primario è la protezione dell'ambiente e della salute umana e la riduzione dell'uso delle materie prime.
Premesso questo, Italia dei Valori ha da sempre chiesto che, a partire dai singoli Comuni, il tema venga affrontato in maniera seria e complessiva.
In altre parole: occorre trasformare un ciclo integrato in un ciclo virtuoso.
Il ciclo è di per sé integrato perchè definisce una sequenza di passi relazionati che vanno dalla (eventuale) riduzione all’origine, dalla raccolta e separazione, dai siti di compostaggio dell’umido e riciclo dei materiali, fino ai residui da destinare a discariche ed impianti e, per questi ultimi, meno si brucia e meno si avranno rifiuti tossici da smaltire e tossine nell’aria da respirare. Per inciso va ricordato che il 30% di quanto entra in un inceneritore ne esce come rifiuto speciale da smaltire.
Un ciclo integrato diventa virtuoso
se tutti i passi della sequenza
sono percorsi e implementati nella maniera giusta.
Non è purtroppo così nei nostri Comuni. A Capua qualche settimana fa osservammo che i sacchetti per la raccolta dell’umido non sono a norma. La risposta, invece che dagli amministratori, arrivò impropriamente dalla ditta che esegue il servizio che tenne a precisare che loro operano come da bando di appalto, cioè “le carte sono a posto”.
Silenzio assoluto dagli amministratori.
E silenzio assoluto anche alle nostre domande, poste da mesi, di sapere con quelli aziende il Comune ha accordi per lo smaltimento dei materiali separati dalla raccolta.
Silenzio assoluto sul voler sapere perché nei bilanci comunali la copertura dei servizio è solo a carico dei cittadini, con un aumento della TARSU di almeno il 17%.
Insomma ci sembra proprio che i più virtuosi restano i cittadini che, bene o male, hanno ormai assimilato le regole per la differenziata. Di buon auspicio sono arrivate le parole del Ministro dell'Ambiente Clini, in visita a Napoli nei giorni scorsi: "Sarà data una risposta rapida alle richieste della Commissione Europea nel quadro generale del Piano Regionale. Saranno adottate misure per incentivare in tempi rapidi la raccolta differenziata, integrata con la valorizzazione dei materiali raccolti, per mezzo di un'impiantistica adeguata, in particolare con il trattamento del compostaggio in ambito locale." E poi: "Le istituzioni hanno convenuto sulla necessità di riesaminare l'accordo del 2008 relativo all'impianto di Napoli Est e sulla possibilità di valutare ipotesi alternative, connesse al miglior funzionamento del ciclo dei rifiuti."
Noi la pensiamo allo stesso modo: il problema non è la corsa agli impianti, ma il corretto funzionamento del ciclo.
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