domenica 29 aprile 2012

Ciclo dei Rifiuti: le Proposte/Istanze Idv


Il rinvio del Consiglio Comunale aperto sul tema “Gassificatore” dal 23 Aprile al prossimo 8 Maggio non rallentata le attività del Circolo Idv di Capua. 

In quello stesso giorno avevamo già depositato all’Ufficio Protocollo del Comune tre Proposte ed un’Istanza indirizzate al Sindaco. 

Premettendo che la nostra idea sul tema è che il ciclo dei rifiuti va completato (come teorizzano i promotori del SI agli impianti) ma dopo aver “percorso” tutte le fasi del ciclo in maniera “virtuosa” (cioè dalla riduzione, alla differenziazione, al recupero di umido e materiali). Intimare che il ciclo dei rifiuti si completa con gli impianti di termo-distruzione oppure con le “discariche della malavita” è scorretto e demagogico. 

I contenuti delle tre Proposte: 

(1) richiesta di adozione a Capua della "Strategia Rifiuti Zero entro il 2020”. E’ nostra convinzione che un'Amministrazione Comunale, oltre ad affrontare le esigenze del presente, ha il preciso compito di guardare al futuro della città. Chiediamo atti concreti quali l’istituzione di un Osservatorio che definisca le azioni da intraprendere sia sul versante della riduzione dei rifiuti, sia su quello della raccolta differenziata, sia su quello del corretto trattamento dei materiali differenziati (avvio dell’umido verso impianti di compostaggio e dei materiali verso gli adeguati centri di riciclo, già presenti nella nostra zona e che hanno impianti che ancora oggi lavorano al 60% della loro capacità per mancanza di “materie prime” quali plastica, carta, vetro). Con la presentazione della Proposta, il Circolo Idv di Capua ha segnalato la propria disponibilità ad assumere un ruolo attivo e anche di coordinamento delle attività; 

(2) considerato che, contro il progetto “Gassificatore” si sono costituiti, sia nella città di Capua che in tutti i comuni limitrofi, una serie di Comitati Civici per il “NO al Gassificatore”, considerato che contro il progetto si sono espresse una serie di Associazioni, Movimenti e Partiti Politici, considerato che tra i cittadini è in corso una raccolta spontanea di firme di opposizione al progetto che ha raggiunto il numero di alcune migliaia di adesioni, richiediamo l’annullamento della delibera di Consiglio n.51 (che ha disposto l’alienazione del terreno da cedere alla Provincia), della delibera di Consiglio n.56 (che ha disposto l’atto di indirizzo per i successivi rapporti da intrattenersi con l’Amministrazione Provinciale e/o la società provinciale Gisec), della delibera di Giunta n.29 (che ha approvato lo Schema di Convenzione tra Comune e Gisec); 

(3) richiesta di moratoria per le centrali di produzione di energia elettrica da biomassa la cui autorizzazione sul territorio comunale va subordinata ad una verifica di compatibilità con il Piano Energetico provinciale, ad una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria e dei bioindicatori eseguita dall’ARPA Campania, alla realizzazione di un Piano di reperimento della biomassa; 

(4) richiesta di ricevere evidenza dei risultati delle analisi effettuate sulle acque del laghetto in Località Purgatorio, delle quali in più occasioni l’Amministrazione si è dichiarata essere in possesso, dopo aver indirizzato all’ARPA Campania una richiesta di analisi delle acque. 

Restiamo ora in attesa dei doverosi riscontri, di cui forniremo tempestiva informazione ai cittadini. 
Ovviamente il Circolo Idv non mancherà di fornire i suoi contributi al prossimo appuntamento di Martedì 8 Maggio, auspichiamo di assistere ad un bel momento di democrazia e partecipazione e di vedere tanti cittadini esprimersi serenamente sull’argomento.

martedì 24 aprile 2012

Consiglio Comunale Aperto rinviato ...


Consiglio Comunale aperto di Lunedi 23 rinviato. 

E’ utile partire dalle dichiarazioni di oggi del Sindaco di Capua: “La decisione del rinvio è stata dettata dalla comune volontà di consentire ad un numero maggiore di persone di partecipare e di esprimere il proprio pensiero. Noi siamo favorevoli al dialogo, proprio perché è giusto che i cittadini si esprimano su questa tematica. Attendiamo la decisone dei capigruppo ai quali è rimandata la decisione della data e del luogo. Una folta rappresentanza di persone favorevoli ha comunque già fatto conoscere la propria opinione sulla costruzione dell’impianto, che rimane una scelta di responsabilità, volta a far crescere il territorio e ad eliminare per sempre lo spettro delle discariche”. 

Le dichiarazioni sono gravissime ed irritanti perché false. 

Lunedì eravamo nel salone comunale e possiamo testimoniare che a favore dell’impianto non c’era una “folta rappresentanza” ma solo uno sparuto gruppetto (di cui rispettiamo anche se non condividiamo le opinioni), che ha tra l’altro distribuito dei volantini anonimi inneggianti alle qualità “rinnovabili” di un gassificatore. Abbiamo chiesto ad un amico medico presente cosa potesse rinnovare un impianto che termo-distrugge materia e lui, sarcasticamente, si è riferito alla diossina o ai rifiuti tossici (che vanno smaltiti in discariche speciali) prodotti da tali impianti.

Capua sta vivendo anni di emergenza democratica, dove il falso diventa verità istituzionale. 

Ma se nel corso della campagna elettorale dello scorso anno il primo cittadino, allora candidato a succedere a se stesso, che avrebbe dovuto vigilare sulle affissioni illegali, aveva i suoi manifesti attaccati fin sulle cime degli alberi, cosa ci possiamo aspettare oggi da lui se non il pronunciamento di falsità delle sue ultime dichiarazioni? 

La seduta è sembrata un bel teatrino ben preparato. Nel copione, forse per far bella figura, la presidente del consiglio è partita addirittura in anticipo ed ha esordito litigando da sola contro una bandiera che sventolava, esponendo in pubblico i suoi poteri di espellere dall’aula “chiunque si rendesse responsabile di disordini”. Se i disordini, inesistenti e che lei evocava, non sono successi davvero è stato solo per la maturità del ragazzo che sventolava la bandiera a non replicare alla provocazione. 

L’impressione è quella di un film ben orchestrato a tavolino: non c’è nessuna volontà di confrontarsi (se non con belle parole anche quelle studiate a tavolino) e non sappiamo quanto ce ne sia per la futura occasione. 

La figura della presidente del consiglio è sembrato l’anello debole di una catena ben oleata: un’ulteriore prova di impreparazione è che ad ogni domanda fatta dal pubblico la sua replica era di dover andare a studiare prima di dare una risposta. 

Il Circolo Italia dei Valori fa oggi due richieste chiare e precise. 

La prima è che la presidente del consiglio si dimetta dalla sua carica per manifestata pubblica non adeguatezza al ruolo. Che la carica venga assegnata ad un consigliere che, per la sua esperienza ed anzianità, possa assicurare la regolarità delle sedute e delle decisioni, che vanno prese in “diretta” senza dover prima studiare. 
Appena poi sarà nota la data del prossimo consiglio comunale aperto, invieremo una richiesta al Prefetto affinchè sia presente un suo incaricato a presiedere o anche solo ad assistere alla seduta per assicurarne il regolare svolgimento.

venerdì 6 aprile 2012

Bilancio e Dissesto Finanziario ...


Siamo preoccupati, sinceramente, per l’attuale situazione finanziaria ma soprattutto per il futuro della nostra città

Fino a qualche settimana fa, e richiamiamo a testimone i diversi comunicati stampa emessi sul tema, eravamo convinti che le alchimie per la salvezza del bilancio ruotassero solo attraverso la cessione del terreno per il gassificatore alla Provincia

Riassumiamo brevemente questo punto: il ricavato della cessione era già stato inserito nel riassetto di bilancio 2011, per un valore di 1milione e 200mila euro, ad equilibrare un ugual ammontare di debiti. Il tutto era però sparito per la bocciatura ricevuta dall’organo di vigilanza dei Revisori dei Conti. In particolare era sparito 1milione e 200mila euro di debiti, che sussistono a carico del Comune ma sono oggi tornati ad essere debiti “fuori bilancio”

Un secondo tentativo di “cedere finanziariamente” il terreno è partito lo scorso 6 Febbraio, con la delibera di Giunta n.29, che ha approvato il testo di una Convenzione tra il Comune e l’ente provinciale Gisec. Il documento, mai firmato da nessuna delle due parti coinvolte, permetterebbe di reinserire in bilancio un anticipo del 50% previsto dalla “nuova cessione”. 

A parte i dubbi sulla correttezza dell’operazione, che sarà poi compito dei Revisori approvare, resterebbe comunque scoperta una quota del 50% dei debiti inseriti nel riassetto 2011. La nuova procedura dal 6 Febbraio è comunque oggi in una sorta di limbo decantatorio, bloccata dai dissidi interni delle ultime settimane a cui non servivano certo altri argomenti di discussione. 

Staremo a vedere se e come si procederà con questa nuova “toppa finanziaria”

E di toppa ci sentiamo di parlare oggi perché, come dicevamo all’inizio, la situazione di disavanzo è ben più grave di 600mila o di 1milione e 200mila euro. 

Il Circolo Italia dei Valori di Capua ha più volte sollecitato l’istituzione di una Commissione di esperti per la cura del bilancio, purtroppo ancora oggi dobbiamo registrare la sordità degli amministratori e che anche la delega (o assessorato che sia) al bilancio è incautamente lasciata scoperta: il frutto dei dissidi e dei dissapori interni alla “maggioranza bulgara” è che non si sa chi stia curando il risanamento della crisi finanziaria del Comune. 

Tutto questo ci convince che l’unico interesse degli amministratori è “tirare a campare”, far passare il “tempo giusto” che ci separa dal 2013, arrivare cioè “salvi, virtuosi ed immacolati” al traguardo delle politiche che riassetterà gli scranni e gli equilibri politici. 

Al Circolo IDV è chiarissimo che questo comportamento è in netta opposizione con il dover fare gli interessi della città: il deficit strutturale dello scorso anno, già allora dichiarato solo dopo settimane di irritanti e colpevoli disquisizioni attorno al termine “sembrerebbe” inserito dai Revisori dei Conti nella loro Relazione, è un virus che non sta ricevendo le dovute cure. 

Il dissesto finanziario del Comune non è vicino ma ormai un dato di fatto. 

Ben altri sono i disavanzi, ben altri i decreti ingiuntivi, ben altri i debiti non onorati che il “misero” valore di 600mila euro della cessione di un terreno non riuscirà mai a colmare. 

Torneremo presto, con i dovuti dettagli, sul tema del dissesto che, ricordiamo, sussiste quando nei confronti del Comune esistono creditori ai quali non si riesce a far fronte, quando non si riesce cioè a ripristinare l’equilibrio di bilancio (con i mezzi ordinari e con i debiti fuori bilancio). 

Il dissesto è colpevolmente presentato ai cittadini come uno spauracchio che, a nostro parere, potrebbe invece essere l’unico avvio di un vero e radicale processo di risanamento mai iniziato da ormai troppi mesi.

domenica 1 aprile 2012

Se Atene piange, Sparta non ride ...

Se Atene piange, Sparta non ride. 

E’ questo il sentimento che il Circolo Idv esprime in questi giorni. Le spaccature nella “maggioranza bulgara” non si contano più e, in una situazione di tutti contro tutti, è chiaro lo sbando amministrativo in cui versa la città. 

Qualche settimana fa avevamo segnalato la soluzione senza logica di aver concentrato in un’unica persona ben diciassette deleghe, compresa quella strategica del bilancio. 

Oggi alla vittima, forse temporanea, degli ultimi dissidi interni sono state ritirate tutte le deleghe e ci ritroviamo di nuovo con un vuoto gestionale per il risanamento del bilancio. 

La situazione finanziaria è gravissima e continuano a mancare provvedimenti d’urgenza per la cura del “deficit strutturale” che non siano i continui tentativi di svendere i beni pubblici, manca inoltre una seria pianificazione di interventi per il risanamento. 

Insomma, passato il “finto lustro” che la città si è dovuta concedere per la visita del Presidente della Repubblica, passata la festa resta il degrado. 

Gli interminabili dissidi vengono definiti una naturale forma di “opposizione interna”, che sarebbe anche corretta se la discussione fosse centrata sui temi della città e sul confronto di diverse soluzioni ai problemi. Il tema è invece la lotta fratricida, senza nessuna cura per la città, oggetto solo di appetiti personali per raschiare il fondo di un barile ormai vuoto. 

Non servirebbero altre prove per poter definire fallimentare questi sei anni di amministrazione che hanno ridotto la città in miseria. 

Ma basta poco per trovare nuove conferme ad ogni occasione, ecco le ultime: l’iter di approvazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) e le assunzioni della Ecological Service

Il PUC è soggetto di un centinaio di osservazioni e di richieste di rettifiche “ad uso personale”, dopo l’analisi delle osservazioni ed i responsi emessi dal progettista - revisore tecnico ancora non si trova la quadratura del cerchio di una coperta troppo corta per poter “accontentare” tutti. 

Per gli operatori ecologici assunti (ufficialmente) all’insaputa di chi avrebbe dovuto vigilare, ci auguriamo invece che la soluzione non sia l’ennesima beffa per la comunità con i nuovi stipendi (che fanno crescere la spesa per il servizio di raccolta) pagati da ulteriori aumenti della TARSU (tassa comunale che, come risulta dai bilanci, va a coprire da sola tutto il costo del servizio di raccolta). 

In questa situazione non possiamo che sentirci come Sparta con Atene: se chi ci amministra “piange” per le sue divisioni e per i suoi dissidi interni, per chi tiene al bene della città il blocco di ogni decisione con le condizioni disastrose che sta provocando non può certo far “ridere”.