venerdì 12 agosto 2011

Intervista dott. Paternuosto ...


In Piazza dei Giudici, superba e solare, il dott. Paternuosto ci concede questa intervista a carattere locale e nazionale, perché l’IDV si prepara per tempo a scendere in campo per le prossime elezioni politiche ed a fornire la sua opinione politica solo ed esclusivamente nell’interesse della comunità capuana .

D: Dott. Paternuosto faccia una diagnosi sulla malattia dell’Italia.
R: Il bacillo che ci porterà alla catastrofe ha un solo nome: Berlusconi. Questo signore non è mai stato uno statista! Chi ha meritato questo nome nella storia non ha mai inventato il bunga bunga, non ha mai elevato a legge morale il furbismo o la demagogia, non ha messo mai i suoi interessi in maniera sfacciata al di sopra degli interessi collettivi. Siamo però al rantolo finale e lo si vede dall’apprensione  nata  fra i coristi del “meno male che Silvio c’è”. Una colpa che la storia non gli perdonerà è quella di avere appestato una classe di politici che ritengono motivo di vanto aver ricevuto un avviso di garanzia per peculato.

D: Chi pagherà la manovra economica?
R: Semplice. Chi ha sempre pagato e soprattutto: precari, cassintegrati, disoccupati, pensionati, artigiani ed impiegati e poi tutte le altre categorie economiche, esclusi i politici che operano per sé, per i familiari ed escort aggregate.

D: Esiste quindi una pressante questione morale in Italia?
R: Questa domanda andava posta molti anni fa. Oggi in Italia non esiste semplicemente la morale nel significato tradizionale. Quelli definiti immorali che avevano una legge comportamentale, negativa, opinabile ma comunque l’avevano oggi sono diventati amorali. Si adattano alla realtà secondo i propri interessi e sull’esempio del loro grande maestro amplificano il loro io sino a sentirsi al di sopra delle leggi dello stato .

D: L’amministratore locale, il Sindaco di Capua, tenuto alla domiciliazione come afferma lui medesimo negli atti di giunta, ed alla nomina dell’avvocato del libero foro, è indagato o no?
R: E’ questo un argomento che, per miei fatti personali, mi rende molto triste! Perciò mi limito a poche considerazioni generali:  a) l’indagato e l’imputato hanno diritto alla difesa, per essi, a torto o a ragione, sussiste sempre e comunque “la presunzione di innocenza”, diritto costituzionalmente garantito dall’articolo 27C; b) il giudice dopo le indagini preliminari, constata la consistenza dei fatti criminosi, passa all’avviso di garanzia e chi è coinvolto deve trovarsi un avvocato ed eseguire la cosiddetta “elezione di domicilio”. Tirate voi le conclusioni! Ma preferirei parlare d’altro.

D: Lei ha fatto il primario per tanti anni ed è una figura carismatica ci parli della gravissima crisi della sanità che coinvolge alla fine anche Capua.
R: Il posto letto oggi deve essere supportato da percorsi diagnostici costosissimi quindi vi è necessità prioritaria di accorpare ospedali. Vi è necessità di un solo grosso ospedale per provincia o comunque per territorio ben definito, con branche specialistiche e centralizzate. La  collocazione dovrebbe essere il frutto di un piano strategico che tenga conto della prevalenza delle patologie e dell’asse viario e non delle dominanze politiche. Chiaramente se in una città come Capua il campo profughi viene destinato non ad area ospedaliera ma ad altro poi non ci si può lamentare. E’ per questo che sono fermamente convinto che l’ospedale a Capua non ci sarà più, non solo per la presente generazione, ma anche per la prossima. Il sistema di nomina dei manager ed i manager stessi sono un aspetto perverso che non porterà mai alla soluzione del problema. Oggi nella sanità esiste un pressappochismo terribile e non esiste nessuna valenza premiante o punitiva.
I manager  hanno una funzione ragionieristica che non tiene in nessun conto le realtà epidemiologiche. Saremmo curiosi di conoscere dal Dottor Menduni attuale commissario dell’ASL di Caserta. Sarebbe utile conoscere quale è stato il suo ragionamento nell’ignorare l’impennata delle epatiti C e del picco sempre in ascesa della malattie neoplastiche dell’apparato digerente  quando ha programmato nell’ASL di Caserta un solo posto di primario di Gastroenterologia contro ben  cinque primari di Cardiologia.

D: Come lo vede l’ Ospedale di Comunità?
R: L’Ospedale di Comunità  è una struttura residenziale o semiresidenziale ed è dedicato ad una fascia specifica di popolazione affetta da patologie croniche – degenerative impossibilitati all’assistenza domiciliare, spesso per situazioni ambientali contingenti . Tale struttura è molto costosa e prevede l’integrazione con la struttura ospedaliera locale. Non essendoci più un ospedale a Capua il tutto si riduce a becera demagogia? Questi astri di filosofia politica non sono stati capaci di programmare un ospedale per Capua, giustamente impegnati con la coppola  di Fieramosca  o distratti da un disinteressato e generoso progetto per le  case delle giovani coppie  ed ora si permettono anche  di parlare  di Ospedale di Comunità! Giustamente uomini di cultura hanno recentemente iniziato a sospettare che Fieramosca fosse originario di Acerra e Pulcinella di Capua !

mercoledì 10 agosto 2011

...Repliche...

Pubblichiamo i due articoli apparsi ieri e oggi sulla Gazzetta di Caserta ... che fanno seguito al Comunicato Stampa di Domenica scorsa ...

Alla replica di ieri ... emessa dal nostro Sindaco ... segue l'articolo di oggi del Circolo Idv ...

REPLICA DEL SINDACO (da Gazzetta di Caserta del 9 Agosto 2011):


Comunicato di Idv (da Gazzetta di Caserta del 10 Agosto 2011):

Idv non cadrà mai nei maldestri tentativi di trasformare in polemiche personali le questioni relative a principi di validità universale quali la legalità e la trasparenza nei propri atti amministrativi.  

Vogliamo solo chiarire che, chi oggi ammette per iscritto che è “tenuto alla domiciliazione”  non fa altro che ammettere di “essere un indagato” e, in quanto tale, tenuto ad indicare una propria domiciliazione. 

Premesso questo, è necessario puntualizzare il rispetto che meritano i cittadini capuani che hanno concesso la loro preferenza al nostro e agli altri partiti oggi in minoranza in città. 

Come tutti sanno la maggioranza bulgara che ci governa è frutto di accordi last-minute, su cui non siamo certo noi deputati ad indagare. Ben diverso è stato il risultato elettorale allorquando i nostri cittadini sono stati chiamati ad esprimersi, con ben altra libertà di scelta, sui quesiti referendari. 
In quell’occasione, a meno di un mese di distanza dalla tornata amministrativa, il 54% degli elettori ha ribaltato, con il 98% di voti, il risultato del mese precedente con un significativo buon auspicio per le prossime tornate. 

Chiarito questo, Idv vuole ribadire che ha sempre messo al primo posto i problemi della città e le proposte per una loro soluzione pulita e trasparente. Non cambieremo mai il nostro approccio, a dispetto di quanti invece vorrebbero distrarre e rendere polemici i discorsi. 

E’ significativo un passo di un grande della nostra storia politica nazionale che ben si adatta al momento storico nazionale e locale: “… troppo pochi sono gli uomini che si sforzano di comprendere in tutte le sue complicate risorse malefiche la società cui appartengono; troppo pochi sono quelli che si propongono di trasformarla concretamente, che si propongono, nell’attesa di poterla sostituire, di imprigionarla nella rete di un intenso controllo per impedirle di far diventare crudele il maleficio che richiude latente…”. 

Su questa “azione di controllo” Idv ha preso un impegno sacrosanto con la città. Attraverso i nostri gruppi di lavoro, ormai quest’azione è partita e cominciamo a diffondere i primi risultati. 

L’organizzazione che abbiamo messo in atto non sarà più possibile arrestarla e, ne siamo coscienti, è quella che più infastidisce chi pensava che il consenso bulgaro fosse sufficiente per rigovernare indisturbato a dispetto della politica democratica. Torneremo presto con i nuovi temi e le nuove proposte che abbiamo in cantiere.

sabato 6 agosto 2011

...difensori d'ufficio"...

Il termine “giustizialista” è stato creato ad arte per screditare chi crede nell’operato dei giudici e chi rispetta quanti spendono le loro energie nel duro lavoro di ricerca del “vero”. 

Purtroppo spesso, nella nostra terra, il vero diventa un concetto legato alla cultura del “nun s’addà sapere”. 

Noi siamo e restiamo fermi sostenitori di un principio diverso: ad una qualsivoglia inquisizione di un giudice per qualsivoglia reato non si dovrebbe mai usare la modalità difensiva del “ce l’ha con me” o, peggio, “questo giudice usa la giustizia” per suoi “fini politici”. 

Questa la premessa, veniamo ora ai fatti. 

Durante la scorsa campagna elettorale Idv chiese al Sindaco, candidato a succedere a se stesso, un chiarimento sulle voci di presunte indagini a suo carico e sulla relativa sua iscrizione nel Registro degli indagati del Tribunale di S.Maria C.V. 

La risposta di allora ricalcò il copione che l’attacco è la miglior difesa. Infatti invece di giustificazioni difensive ci arrivarono accuse di giustizialismo, di ricerca di un “facile” consenso e che “altri” erano i sistemi per cercare voti. 

Non vogliamo entrare nel merito di quali fossero gli “altri” sistemi che stavano usando all’epoca per oleare una macchina del consenso che ha portato i ricchi frutti del 90%. 

L’accusa di allora ci fece sorridere e ancora più “amaramente” sorridiamo oggi allorchè, tra le Delibere di Giunta pubblicate nell’Albo Pretorio del Comune di Capua, troviamo la n.202 e n.203 del 28 luglio scorso. 

Nella prima si legge che alle 18:19 si riunisce la Giunta Municipale, presieduta dal vice-sindaco, con il Sindaco registrato come assente, per analizzare la nota del 25.07.2011 con la quale “il Sindaco del Comune di Capua, ha comunicato di essere stato identificato quale persona sottoposta ad indagini relativamente al procedimento penale n. 19776/10”. C’è poi l’indicazione del proprio legale difensore di fiducia e la richiesta per l’Ente dell’assunzione dell’onere della difesa. 

Nella seconda delibera, la n.203, si legge invece che alle 18:21 (dopo due minuti!), nella stessa “Sala delle adunanze della Sede Comunale” si riunisce la stessa Giunta, stavolta presieduta dal Sindaco registrato come presente, per analizzare la nota del 25.07.2011 del responsabile del Settore Amm.vo con la quale si comunica la stessa situazione di indagini a suo carico, i nomi dei suoi avvocati difensori e la stessa richiesta di assunzione dell’onere della difesa a carico dell’Ente. 

Tutto legale? Certo, non lo mettiamo in dubbio, ma ci deve essere consentito un minimo di perplessità su un tale operato

Un amministratore indagato dovrebbe sentire l’obbligo morale di dimettersi e non il diritto acquisito di restare al suo posto e, in più, di essere difeso a spese della collettività.

La nostra città, per il prestigio che le è assegnato dalla sua storia e per il futuro che le vorremmo assicurare, meriterebbe non solo amministratori senza condanne di primo grado, non solo privi di indagini e inquisizioni a loro carico, ma che siano assolutamente aldisopra di ogni sospetto. 

Quanto siamo lontani da tutto questo dovrebbe essere chiaro a tutti. Oggi non vogliamo solo essere accusatori, vogliamo poter contare sull’unione di quelli che hanno a cuore solo il bene della città, per creare assieme a loro le premesse per un’alternativa sana e veramente nuova. 

Chi non ha interessi personali da curare sa aspettare: il futuro non potrà che riservarci tempi migliori.

giovedì 4 agosto 2011

...Referendum sulla Legge Porcellum...

L’Italia dei valori lancia la sua campagna d’estate contro il ‘Porcellum’, la legge elettorale definita una “porcata” dal suo stesso ideatore, il ministro leghista Roberto Calderoli.

 
In una conferenza stampa alla Camera, il leader Idv Antonio Di Pietro, insieme con  il prof. Andrea Morrone, presidente del Comitato promotore del referendum, l'on. Arturo Parisi, l'on Loredana De Petris e il prof. Mario Segni, ha davo il via ufficiale alla raccolta firme del referendum per l'abrogazione dell’attuale legge elettorale in favore del ritorno al maggioritario uninominale.
 
L’obiettivo è rimettere nelle mani degli italiani il potere di scegliere da chi vogliono essere rappresentati in Parlamento. “Perché - ha sottolineato Di Pietro riferendosi alle precedenti consultazioni vinte a giugno su nucleare, acqua e legittimo impedimento – le cose più belle in questo Paese le stanno facendo i cittadini”. Con la legge elettorale attualmente in vigore, a decidere chi sarà eletto alla Camera e al Senato, non sono gli elettori ma i partiti, che in questo modo (evidentemente) premiano i più fedeli e obbedienti, ignorando capacità e doti morali. 

Sicché il rappresentante è sempre più distante dal suo territorio e dalle esigenze reali di chi lo ha eletto, visto che non deve più rispondere ai cittadini, ma al capopartito che lo ha nominato. In più il ‘Porcellum’ è intrinsecamente antidemocratico visto che, grazie a un ‘premio’ senza eguali nel mondo, per governare non è più necessario conquistare il consenso della maggioranza degli elettori, come si fa in democrazia.
 
Un traguardo difficile da raggiungere.  

Entro il 30 settembre bisognerà raccogliere 500mila firme. 

Non sarà facile ma, ha detto Di Pietro, “bisogna continuare sulla strada dei referendum, senza farsi demotivare da chi dice, ‘non ce la farete’. Tra il morire d’inedia e impegnarci in questa difficile battaglia, noi scegliamo di resistere, resistere, resistere: la resistenza democratica”.