martedì 24 aprile 2012

Consiglio Comunale Aperto rinviato ...


Consiglio Comunale aperto di Lunedi 23 rinviato. 

E’ utile partire dalle dichiarazioni di oggi del Sindaco di Capua: “La decisione del rinvio è stata dettata dalla comune volontà di consentire ad un numero maggiore di persone di partecipare e di esprimere il proprio pensiero. Noi siamo favorevoli al dialogo, proprio perché è giusto che i cittadini si esprimano su questa tematica. Attendiamo la decisone dei capigruppo ai quali è rimandata la decisione della data e del luogo. Una folta rappresentanza di persone favorevoli ha comunque già fatto conoscere la propria opinione sulla costruzione dell’impianto, che rimane una scelta di responsabilità, volta a far crescere il territorio e ad eliminare per sempre lo spettro delle discariche”. 

Le dichiarazioni sono gravissime ed irritanti perché false. 

Lunedì eravamo nel salone comunale e possiamo testimoniare che a favore dell’impianto non c’era una “folta rappresentanza” ma solo uno sparuto gruppetto (di cui rispettiamo anche se non condividiamo le opinioni), che ha tra l’altro distribuito dei volantini anonimi inneggianti alle qualità “rinnovabili” di un gassificatore. Abbiamo chiesto ad un amico medico presente cosa potesse rinnovare un impianto che termo-distrugge materia e lui, sarcasticamente, si è riferito alla diossina o ai rifiuti tossici (che vanno smaltiti in discariche speciali) prodotti da tali impianti.

Capua sta vivendo anni di emergenza democratica, dove il falso diventa verità istituzionale. 

Ma se nel corso della campagna elettorale dello scorso anno il primo cittadino, allora candidato a succedere a se stesso, che avrebbe dovuto vigilare sulle affissioni illegali, aveva i suoi manifesti attaccati fin sulle cime degli alberi, cosa ci possiamo aspettare oggi da lui se non il pronunciamento di falsità delle sue ultime dichiarazioni? 

La seduta è sembrata un bel teatrino ben preparato. Nel copione, forse per far bella figura, la presidente del consiglio è partita addirittura in anticipo ed ha esordito litigando da sola contro una bandiera che sventolava, esponendo in pubblico i suoi poteri di espellere dall’aula “chiunque si rendesse responsabile di disordini”. Se i disordini, inesistenti e che lei evocava, non sono successi davvero è stato solo per la maturità del ragazzo che sventolava la bandiera a non replicare alla provocazione. 

L’impressione è quella di un film ben orchestrato a tavolino: non c’è nessuna volontà di confrontarsi (se non con belle parole anche quelle studiate a tavolino) e non sappiamo quanto ce ne sia per la futura occasione. 

La figura della presidente del consiglio è sembrato l’anello debole di una catena ben oleata: un’ulteriore prova di impreparazione è che ad ogni domanda fatta dal pubblico la sua replica era di dover andare a studiare prima di dare una risposta. 

Il Circolo Italia dei Valori fa oggi due richieste chiare e precise. 

La prima è che la presidente del consiglio si dimetta dalla sua carica per manifestata pubblica non adeguatezza al ruolo. Che la carica venga assegnata ad un consigliere che, per la sua esperienza ed anzianità, possa assicurare la regolarità delle sedute e delle decisioni, che vanno prese in “diretta” senza dover prima studiare. 
Appena poi sarà nota la data del prossimo consiglio comunale aperto, invieremo una richiesta al Prefetto affinchè sia presente un suo incaricato a presiedere o anche solo ad assistere alla seduta per assicurarne il regolare svolgimento.

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