In una democrazia vera i cittadini devono essere messi nelle
condizioni di partecipare alle decisioni che toccano nel vivo i loro diritti.
Non basta rifugiarsi in inutili tavoli tecnici o insignificanti convegni
organizzati per costruire un consenso postumo attorno a scelte scellerate
covate nelle "stanze" del palazzo.
La partecipazione non deve mai
essere una concessione ma un diritto.
A tutela di questo principio, da oltre
dieci anni l'Italia ha recepito la Convenzione di Aarhus che prevede, tra l'altro, assemblee
pubbliche con contraddittorio tra "governanti" e
"governati".
Nelle discussioni è essenziale rispettare gli ambiti di
competenze e poteri dell'Assemblea.
Per esempio, in ambito comunale non ha
alcun senso discutere della miglior tecnologia di un impianto giapponese.
Il
Comune deve invece decidere su quanto è di sua competenza: per esempio può e
deve avviare progetti per il recupero e il riciclo dei materiali, attività nota
come “Strategia per Rifiuti Zero entro il 2020”. Le altre (e più alte) decisioni vanno invece
demandate ai livelli e sedi politiche superiori, regionali e nazionali che
siano. Questo principio è stato recepito anche dai Comitati ed Associazioni
che, uscite dall'ambito localistico, si sono riunite per la prima volta a Roma
lo scorso 16 Giugno.
Il primo Confronto Nazionale per una gestione dei rifiuti
alternativa e virtuosa ha avviato la costruzione di un unico Movimento
Nazionale dei Comitati in lotta contro Discariche ed Inceneritori. Un ottimo
segnale di presa di coscienza e di coinvolgimento a cui, come facciamo da
sempre, non faremo mancare il nostro apporto e la nostra partecipazione.
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