venerdì 6 luglio 2012

Arriva una nuova "IAP" ...


Le cattive amministrazioni, come la storia, hanno i loro corsi e ricorsi. 

Lo conferma la vita della nostra città e le incoerenze dei suoi amministratori. 

I fatti: non sono ancora trascorsi quattro anni dal pensionamento della IAP, società esterna per la riscossione dei tributi, ed ecco che un nuovo spettro appare all’orizzonte. Ma procediamo con ordine e facciamo un passo indietro. 

Era il 12 Settembre 2008 e queste le dichiarazioni del primo cittadino a valle del Consiglio Comunale che aveva appena deciso la rescissione dei rapporti con la IAP: "Ringrazio tutti i consiglieri presenti per il senso di responsabilità dimostrato ... ma era giunto il momento di scrollarci di dosso una spesa enorme, sborsata per un servizio inefficiente. Il nostro consulente legale ha dato parere favorevole sulla rescissione del contratto e, quindi, possiamo essere più che sicuri della procedura adottata. Mai più esternalizzeremo la riscossione tributi, perché i danni fatti al Comune sono enormi. Abbiamo rischiato il dissesto finanziario". 

C’era poi l’ammissione che la IAP non aveva svolto un servizio efficiente ed aveva prodotto un danno economico al Comune nell'ordine di 300mila euro all'anno, cioè l'importo dell'agio dovuto. 

Era quello, e riporto le altre dichiarazioni del primo cittadino, “l'epilogo di due anni di contestazioni e di malumori della cittadinanza che non aveva tratto alcun beneficio dall'esternalizzazione del servizio in quanto gli evasori della TARSU non erano diminuiti nei quattro anni di gestione della IAP”.  

A quell’epoca avevo anche plaudito a quella decisione e a quelle dichiarazioni. 

Oggi, purtroppo, devo ricredermi e constatare che quel “mai più esternalizzeremo la riscossione tributi” ha il sapore dell’ennesima e puntuale presa in giro per la città. Il Consiglio Comunale del 5 Luglio, al punto 14 dell’Odg “Delibera di indirizzo per l'individuazione delle forme di gestione delle entrate comunali”, ha infatti rimesso in moto l’iter per una nuova riscossione dei tributi affidata a società privata. 

Ci si avvia ad una nuova “esternalizzazione” che ci farebbe tornare proprio alla soluzione che nel 2008 si era detto “mai più”. 

Quando si dice la coerenza! 

Un’ultima ed utile considerazione va fatta sul “dissesto finanziario”, richiamato come spettro già nel 2008. Oggi, dopo la dichiarazione di deficit strutturale del 2011 e dopo il recente sforamento del patto di stabilità, con un bilancio che non ne vuole sapere di “pareggiare” i conti, il dissesto è un dato di fatto e l’esternalizzazione è solo una delle tante alchimie messe in atto per continuare a nasconderlo. Il dissesto finanziario si ha infatti quando “un Comune non è più in grado di assolvere alle funzioni ed ai servizi definiti indispensabili”. Esternalizzare allora funzioni e servizi, e quindi far diminuire ad arte le spese dirette “indispensabili”, può “anche” un aiuto artificiale per far tornare i conti?

Nicola Scalera

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