Continua il lavoro del Circolo Idv di Capua nel Comitato No Gassificatore.
Nelle ultime settimane si sono tenuti diversi incontri organizzativi con le Associazioni e i Movimenti, sia capuani che delle città limitrofe. Tra le iniziative in corso per la sensibilizzazione dei cittadini c’è una raccolta di firme, curata e gestita dall’Associazione Extra Moenia, e l’invio, da parte del Comitato, di lettere ufficiali indirizzate ad Enti ed Istituzioni, alle sedi locali e nazionali, per sollecitare un loro intervento sulla questione.
Dopo i convegni e dibattiti dei mesi scorsi, sono in cantiere altre iniziative pubbliche sulle quali saranno fornite notizie al più presto.
La posizione di Idv sulla gestione dei rifiuti è chiara e ben delineata fin dal primo giorno, nell’ormai lontana primavera del 2011, quando scoprimmo che nel programma elettorale del Sindaco c’era la “soluzione gassificatore” e costituimmo il Comitato No Gassificatore di Capua.
Se si parla del ciclo dei rifiuti in maniera corretta e senza interessi economici da tutelare, non si possono mettere sui due piatti della bilancia le discariche o gli impianti di incenerimento presentandoli come le uniche alternative possibili.
Da diversi mesi il Circolo Idv di Capua sta chiedendo trasparenza agli amministratori cittadini su cosa accade nella nostra città dopo che i cittadini hanno differenziato i loro rifiuti.
Alle nostre domande, semplici e precise per agevolare le risposte, gli amministratori non hanno ancora trovato il tempo (o la forza?) di rispondere, o forse la fantasia per imbastire una tesi plausibile?
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In mancanza di parole restano i fatti, sotto gli occhi di tutti:
nei bilanci del Comune non c’è nessuna traccia numerica degli attesi benefici per la Raccolta Differenziata,
la Tarsu non può diminuire perché la gestione del ciclo dei rifiuti (non recuperando l’umido e i materiali separati) non è virtuosa.
La città è diventata una “discarica d’arte e di studi” perché, e questo è un ulteriore mistero in una gestione amministrativa mai così oscura negli ultimi decenni, non ci sarebbero i fondi per pagare la ditta che cura la raccolta.
I maldestri amministratori riusciranno ora (forse) a pagare qualche creditore utilizzando i versamenti della prima rata della TARSU, in scadenza a fine Febbraio?
Nasce infine il dubbio che la proroga e il ritardo di un anno della legge che assegnerà alla Provincia la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sia stata l’ennesima e (forse) fatale ferita per un’amministrazione cittadina ormai moribonda.
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