La questione dello smaltimento dei rifiuti nella nostra città sta degenerando.
E’ necessario fare un minimo di storia degli ultimi mesi: durante la campagna elettorale delle ultime amministrative Idv scovò per prima, nel programma del Sindaco che si candidava a succedere a se stesso, buttata lì tra le righe della sezione “Energia e Ambiente”, la prospettiva di voler “costruire sul territorio comunale impianti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani (gassificatore)”.
La sollevazione popolare fu immediata, e con essa la nascita di un Comitato civico, presieduto da Idv e partecipato da tutti gli altri partiti della sinistra cittadina, che avevamo opportunamente informati della notizia.
Fu curioso il fatto che anche diversi esponenti che appoggiavano l’attuale maggioranza, che non erano stati messi al corrente di quello che doveva essere il “loro” programma “energetico-ambientale”, si avvicinarono a noi e aderirono alla raccolta di firme per opporsi al progetto. In pochi giorni, nonostante fosse in corso anche la campagna elettorale, il Comitato raccolse circa cinquecento firme e con esse una serie di messaggi di solidarietà dai Comitati presenti nei Comuni vicini, primo tra tutti quello di Marcianise, dove il Sindaco aveva appena ritirato la sua disponibilità al gassificatore.
In quel momento e nei mesi successivi l’attuale amministrazione ha più volte brillato per saper contraddire se stessa.
In campagna elettorale si affrettarono a dire, senza però una rettifica ufficiale al programma, che erano stati fraintesi e che non c’era nessuna intenzione di “operare gassificazioni” sul territorio cittadino.
Passato il voto, sono ritornati e hanno ritrattato sul tema anche con accesi battibecchi pubblici tra di loro, in varie occasioni, anche in Consiglio Comunale.
Oggi la tesi più gettonata dai nostri amministratori, facendo leva su presunti vantaggi economici per una città assetata di risanare un bilancio malato, è “Gassificatore SI, Termovalorizzatore NO”.
E’ stata questa la reazione alla notizia di questi giorni di una nuova diatriba, quella sullo spostamento dell’impianto “inceneritore” previsto a Napoli Est verso la provincia di Caserta, e più precisamente a Capua.
L’opposizione dei nostri amministratori all’inceneritore è anche la nostra.
Va premesso che la provincia di Napoli, per la sua elevata densità demografica, non riuscirà mai ad essere autonoma e autosufficiente a smaltire i rifiuti che produce, risulta chiaro che il problema va risolto più in alto, a livello regionale o anche più.
Fino a quando però si continuerà a parlare solo di autonomia delle province e solo di discariche, di inceneritori e della loro localizzazione, resteremo sempre molto lontani dalla soluzione.
Il Circolo Idv di Capua ha più volte proposto, da diversi mesi, l’approccio che ci sembra più corretto: riferirsi e applicare quanto previsto dai Piani Regionali e Provinciali per lo smaltimento dei rifiuti.
In questi Piani, per centinaia di pagine, si parla innanzitutto di come ridurre la produzione dei rifiuti, e poi delle modalità per una corretta raccolta differenziata, e poi della separazione ed instradamento dei materiali differenziati verso i centri di recupero e di riciclo. Solo alla fine, dopo aver avviato questo ciclo virtuoso, e solo per la frazione ancora non differenziata e non differenziabile, i Piani parlano di discariche e di impianti di incenerimento. Il tutto però, limitato ad una frazione minima dei rifiuti raccolti.
L’errore che, ahimè, si commette è sempre lo stesso, si vuole risolvere il problema dalla coda e non dalla testa, si vogliono privilegiare i fattori e gli interessi economici rispetto a quelli dell’ambiente, della salute dei cittadini e di una sana e realmente “virtuosa” amministrazione.
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