martedì 31 gennaio 2012

I conti non tornano

Ancora una volta il parere consultivo obbligatorio dei revisori dei conti (vedi Delibera di Consiglio n. 55 del 20-12-2011) ha evitato che il Consiglio Comunale ratificasse nuove alchimie contabili nel bilancio dell'Ente che, come molti sanno, è già in una dichiarata situazione di deficit strutturale.

Infatti, con la Delibera di Giunta n. 326 del 30-11-2011, il sindaco Antropoli e la sua giunta avevano cercato di far approvare al Consiglio Comunale una variazione al Bilancio di Previsione per il 2011 in cui erano accertate maggiori entrate per 1.200.000 euro derivanti dalla vendita dei terreni messi a disposizione dal Comune di Capua alla Provincia di Caserta per il tanto dibattuto gassificatore.

Di contro erano inserite, tra le previsioni, maggiori spese per  970.629,46 euro relative ad un contenzioso tra "Verazzo e Comune di Capua" che, sommati ai 215.722,67 euro già a bilancio, arrivavano alla ragguardevole cifra di 1.186.352.13 euro inerenti il lodo arbitrale divenuto esecutivo. I revisori hanno espresso parere favorevole solo ad una parziale ratifica della delibera n. 326 a condizione che venissero eliminate proprio tali nuove poste di bilancio.

La maggiore entrata preventivata infatti tutto è fuorché certa, visto che non rispetta neanche uno dei parametri che ne consentirebbero l'iscrizione in bilancio. 

Per quanto previsto infatti dall'Art.179 del T.U.E.L. l'entrata dovrebbe essere  supportata da idonea documentazione da cui si possa determinare la ragione del credito e l'esistenza del titolo giuridico che autorizzi l'Ente a vantare una data somma verso un debitore chiaramente identificabile ed entro un termine certo

In parole povere: non avendo mai stipulato alcun contratto con la Provincia per la vendita del terreno il Comune non ha alcun titolo per inserire tali somme in bilancio. Insomma, in preda ad una frenesia da risanamento avevano venduto la pelle dell'orso prima ancora di averlo preso! Ci piacerebbe anche capire su quali basi e con quale rigore è stata fatta la valutazione dei terreni interessati.

Per quanto riguarda invece le maggiori spese dichiarate, essendo le voci di spesa sopravvenute nell'esercizio, e non imputabili all'ordinaria pianificazione, sono individuate nei casi dei debiti fuori bilancio e in quanto tali, vista la situazione di deficit in cui versa l'ente, la norma vieta, fino all'adozione dei provvedimenti di riequilibrio, di assumere impegni o pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge: i creditori quindi dovranno pazientare ancora. Ricordiamo che la presenza di debiti fuori bilancio ai quali non sia stato fatto fronte validamente con i mezzi di copertura previsti dalla legge obbliga il Consiglio Comunale a dichiarare lo stato di dissesto, pena lo scioglimento del Consiglio stesso.
Luca Bruno

1 commento:

  1. che fine hanno fatto i soldi che abbiamo versato x i loculi al cimitero?hanno raccontato solo favole.

    RispondiElimina