E' in corso una campagna elettorale che, pur senza grossi sussulti, è “sporca” nel vero senso della parola.
La città, dal centro alle periferie, è infatti, da diversi giorni, assalita dalla guerra dei manifesti elettorali selvaggi: questi sono affissi, ricoperti e riaffissi in poche ore e, fuori dagli spazi elettorali legittimi, troviamo ormai di tutto. I manifesti sono affissi in ogni angolo e in ogni spazio “utile”: dalle mura degli edifici storici ai cassonetti dei rifiuti urbani, dalle campane per la raccolta del vetro alle proprietà private, dai pali della luce ai fusti degli alberi.
I candidati stanno dimostrando di avere un alto senso d’inciviltà, mai stato così evidente, perlopiù incuranti delle elementari regole elettorali: altro che rispetto/bene per la città e per i cittadini che vogliono far credere dai loro proclami elettorali.
Per misurare il più alto livello di cattivo gusto, basta passeggiare per le strade di Capua e vedere chi, dimenticando di dover essere il garante della legalità, "deturpa" lui stesso la nostra (e sua) città con la sua immagine appiccicata ai lampioni stradali: SI, parlo proprio di lui, del Sindaco dott. Carmine Antropoli !
E il suo sorriso, che arriva dal manifesto, sembra dire: "In questa città comando io e faccio quello che voglio, anche attaccare i manifesti fuori dagli spazi elettorali".
In presenza di un tale scempio, l’IdV sollecita l’intervento del Prefetto nonchè del Comandante dei VV.UU. ricordando che: “...ai sensi dell'articolo 10 comma 3 della legge n. 130 del24/4/1975, «Chiunque affigge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale fuori degli appositi spazi è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103 a euro 1.032».
E poi che:
“ai sensi dell'articolo 635 del codice penale commette il reato di danneggiamento colui che distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto od in parte, inservibili cose mobili od immobili altrui, con l'aggravante se il fatto è commesso su edifici pubblici o destinati ad uso pubblico od all'esercizio di un culto o su cose di interesse storico od artistico ovunque siano ubicati”.
IdV interpreta e esprime con forza lo sdegno che proviene dai Cittadini dal momento che chi dovrebbe vigilare è diventato improvvisamente cieco e lui stesso parte attiva dello scempio.
http://www.youtube.com/watch?v=aFDICOAQ3NU&feature=player_embedded
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