E’ proprio così, per le famiglie capuane che, già alle prese con il carovita che investe trasversalmente tutti i settori dell’economia, adesso dovranno fare i loro conti per provvedere al pagamento della 2a tranche del loculo o della cappella al Cimitero.
Quando venne annunciato il progetto dell’ampliamento del Cimitero, la notizia suscitò grande entusiasmo fra i cittadini, anche perché si pensava che i nuovi loculi avrebbero avuto un costo “non speculativo”, tanto che il Sindaco non esitò a definire “politici” i prezzi praticati, che variavano per il loculi mediamente da 2.000 euro/cad fino ad un massimo di 2.700 euro/cad, mentre per le cappelle completamente realizzate era stato fissato un prezzo di “soli” 50.000 euro/cappella e di 10.166 euro per ogni singolo lotto in concessione. Fatti e “non parole” ma senza tener conto dei tempi difficili per i bilanci delle famiglie capuane!
Ma il progetto, che prevedeva la realizzazione di 26 cappelle a 20 loculi, 28 cappelle a 10 loculi, 7 edicole a 4 loculi, 10 cappelle e 73 lotti di suolo da affidare in concessione è stato subito ridimensionato, “non essendo pervenute domande in numero sufficiente a saturare le disponibilità previste dal progetto di ampliamento” il cui importo primitivo ammontava a 2.500.000 euro.
Sostanzialmente l’offerta, superando di gran lunga il numero delle richieste, aveva fatto sballare tutte le previsioni di fare cassa!!
Con un importo “in entrata” inferiore a quello ipotizzato, e che tale minore richiesta era da attribuire ad una circostanza congiunturale imprevista, è stato necessario ridurre l’impegno economico ricorrendo alla elaborazione di un progetto “stralcio” di importo inferiore. Insomma, meno cappelle gentilizie sia da realizzare che già realizzate, perché il “business cimitero” è diventato – per effetto della congiuntura economica di cui sopra - improvvisamente meno conveniente e non certamente un buon affare né per le famiglie dei defunti, né tantomeno per il Comune.
Dunque morire ed avere un loculo a Capua è diventato un lusso!!
Per farsi due conti, ecco quanto costa, oggi, “stabilirsi definitivamente al Cimitero”.
Da 2.000 euro a 2.700 euro, il costo per l’acquisto di nuovi loculi all’interno del cimitero cittadino. Tutti i loculi non sono comprensivi della lapide marmorea, che si acquista a parte e rappresenta un ulteriore onere di spesa. L'esecutivo cittadino, con alcuni anni di ritardo, ha sostanzialmente adeguato all'euro le vecchie tariffe in lire, definendo il cambio alla maniera dei commercianti: 1.000 lire per un euro.
La novità è stata attuata con l’approvazione del piano finanziario del progetto di ampliamento del Cimitero di Capua, dove è stato prevista anche la gestione diretta (€ 83.500,00) della sua manutenzione per i prossimi 10 anni.
Ma come è stata possibile un richiesta di loculi inferiore alla domanda? Per l’onerosità dei costi? Ma si sarebbe potuto risparmiare qualcosa per venire incontro alle esigenze dei cittadini?
Certamente sì, sia sul piano degli oneri tecnici che su quello dell’appalto dei lavori.
Per entrambi gli ampliamenti cimiteriali, di Capua e di Sant’Angelo, si è fatto ricorso alle consuete progettazioni esterne: per Capua la progettazione è stata affidata ad un architetto di Caserta, con un costo forfettario preventivato del 10%, mentre per Sant’Angelo si è preferito rivolgersi alla esperienza di un ingegnere locale.
Facciamo notare che, se il Sindaco avesse obbligato l’Ufficio Tecnico del Comune di Capua, nonostante la “grande mole di lavoro” che quotidianamente è costretto a svolgere, ad impegnarsi per la progettazione, direzione e collaudo diretto di opere sostanzialmente ripetitive, sarebbe stato possibile un primo risparmio per i Cittadini del 12% (10% + IVA 20%) sul prezzo del loculo!
Ulteriore e consistente risparmio si sarebbe potuto ottenere col ricorso all’aggiudicazione dell’appalto con procedura aperta (cioè al massimo ribasso) allontanando lo spettro della procedura ristretta o negoziata e con percentuali di ribasso ridicole, addirittura inferiori allo 0,50%, come verificatosi anche nel caso dell’appalto per la “munnezza”!
Col primo sistema, “l’aggiudicazione dell’appalto con procedura aperta”, la percentuale di ribasso storico nei lavori cimiteriali si aggira infatti intorno al 35% - senza ricorrere alle percentuali “bulgare” superiori al 40-45% - a cui va sommato il risparmio dell’IVA al 10%: in media quindi il 35% + 3,50% = 38,50% di risparmio per i cittadini a cui andrebbe sommato l’ulteriore risparmio del 12% ottenuto con la progettazione diretta da parte dell’Ufficio Tecnico.
Complessivamente un bel taglio di oltre il 50% a sgravare il costo del loculo “pari pari” per le economie ottenute col ribasso d’asta e la progettazione diretta.
Ed invece non c'è comprensione nemmeno per i morti!
La difficile e complessa operazione di fare cassa e finanziare sprechi si sta rivelando un'altra brutta sorpresa per i cittadini: il costo a tariffa intera dei loculi al Cimitero o addirittura maggiorata per effetto delle solite ed immancabili “cause impreviste ed imprevedibili”.
INSOMMA: non lasciano in pace nemmeno i morti !
La situazione disastrosa del bilancio comunale si rivela anche da questi elementi.
E così, acquistare un loculo “in autofinanziamento” a Capua è davvero diventato un lusso che potranno alla fine permettersi solo in pochi!
Al costo del loculo va sommato la spesa del feretro (che deve essere zincato per la tumulazione), del rito funebre, della lapide, della scritta e della fotografia, dell’imposta comunale per la tumulazione e dell’allacciamento elettrico per la luce votiva. Insomma si sfiorano in totale 10.000 euro, mentre dalle tasse si può detrarre fino a 1.550 euro.
INFINE: cari concittadini, cosa ci conviene fare ?
Ricorrere alla cremazione? Sarebbe decisamente meno costoso!
Ci si potrebbe far cremare perché costa di meno, solo 415 euro per un procedimento praticamente definitivo, più igienico ed economico, in quanto non si rendono negli anni le necessarie operazioni di esumazione e recupero dei resti mortali.
Oppure cari concittadini sarebbe più conveniente divorziare dalla (dis)amministrazione della nostra città e programmare per tempo di stabilirsi “da estinti” definitivamente in provincia!
ALLA FINE DEI CONTI: a Bellona, a Vitulazio, a San Tammaro,
“conviene risiedere” non solo da vivi ma anche da morti, perché nei paesi nostri limitrofi e “virtuosi”, oltre alle case anche i loculi costano meno che a Capua !
Questo articolo dimostra la nostra filosofia ! Sotto la nostra bandiera di ingegneri Scalera ce ne sono molti e questo non è un caso ma il frutto di una selezione attenta. Affronteremo tutti i problemi della città con logica spietata che non permette ammiccamenti.Siamo convinti che la città di Pier delle Vigne e di Fieramosca meriti ben altri amministratori !
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