Il nostro gruppo di lavoro sulla questione rifiuti e sulla TARSU nella nostra città ha fornito le sue conclusioni.
Sull’argomento abbiamo emesso tre bollettini settimanali che abbiamo distribuito ai nostri concittadini nell’ultimo mese e, a complemento del tutto, si è svolto un interessante convegno dal titolo “Rifiuti, fonte di ricchezza o prima causa di tumore?”.
Il nostro modo di procedere è stato nello stile che vogliamo affermare dovrebbe essere di tutti, sia di chi amministra sia di chi fa opposizione: analisi dei problemi, con la dovuta raccolta di informazioni e documenti ufficiali, sintesi e proposizione di soluzioni.
Detto così, il tutto potrebbe sembrare banale e persino irriguardoso nei confronti di chi opera da anni nelle nostre amministrazioni.
Ma, se anche qui seguiamo il nostro metodo e guardiamo ai fatti e ai comportamenti del passato, cosa vediamo? Se non proclami e promesse irrealizzabili (e mai realizzate) dal lato di chi amministra, se non polemiche e, non si sa quanto strumentali aggressività dal lato opposto?
I cittadini hanno invece diritto di sapere le verità:
di sapere perché il comune applica ancora un’addizionale ex-ECA (pari al 10%) non dovuta nei casi di riscossione diretta,
di sapere perché viene fatta la promessa che, parole testuali dell’Assessore, “la TARSU nei prossimi 3 anni si abbatterà di circa il 70%” quando, già da oggi, si sa che tale promessa non ha fondamento perché dal prossimo anno, vedi Legge 26/10, la tassa sarà stabilita non più dai Comuni ma dalle società provinciali che gestiranno raccolta, smaltimento e tariffazione.
Il cittadino ha poi diritto di conoscere in base a quale costo del servizio è stata calcolata la tassa, e su quali categorie e numero di utenze, e con quali riduzioni, tale costo del servizio è stato poi suddiviso.
Al cittadino inoltre si è tenuti a spiegare perché, se da un lato si beatificano le percentuali di raccolta differenziata raggiunte, dall’altro non si riesce a diminuire la TARSU, se non nelle promesse-proclami di cui sopra.
Su questi temi, è stato interessante il Convegno, coordinato e moderato dal dott. Mario Paternuosto, tenutosi Sabato 2 Aprile al Salone Capecelatro.
Negli obiettivi del Convegno c’era di parlare della questione rifiuti uscendo dal classico “triangolo delle Bermuda” costituito da Raccolta Differenziata (che viene chiesta ai cittadini ma poi non se ne sanno né gli obiettivi precisi né i benefici reali), dalle Discariche e dagli Inceneritori (che vengono sponsorizzati come le uniche fasi che “devono” seguire la fase di raccolta).
Al Convegno si è invece parlato soprattutto del riciclo dei materiali, con la presenza della società Erreplast e Recupero Imballaggi, che sono da anni impegnate nel recupero e nel riciclo di plastiche, alluminio, acciaio, carta e cartoni.
Si è poi parlato di impianti di compostaggio, con la presenza del Comune di Salerno, che ha realizzato un impianto per smaltire la frazione organica (l’umido) trasformandolo in compost per l’agricoltura ed in energia attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie.
E’ stato un piacere poter ascoltare, finalmente, esempi positivi presenti in una terra dove ancora oggi i rifiuti sono tra i primi agenti inquinanti e tra le prime cause di tumore.
Di questo aspetto ha relazionato il dott. Marfella, oncologo e tossicologo presso l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Giovanni Pascale” di Napoli.
Sulle buone pratiche amministrative, infine, ha relazionato l’amico ing. Vincenzo Cenname, già sindaco di Camigliano. A completare il quadro delle possibili buone pratiche sono stati presentati i risultati del gruppo di lavoro, come sintetizzati all’inizio di quest’articolo.
Per il futuro, il nostro augurio è che quest’opera di cultura e di sensibilizzazione che abbiamo appena iniziato porti i suoi frutti oltre alle dovute, e puntuali, risposte che noi, assieme a tutti i concittadini, attendiamo dai nostri amministratori.
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