“Vietato parlare al conducente”, l’avvertimento
che si trova sui bus pubblici è anche il motivo dominante della “sordità” che da
sei anni caratterizza la mala-amministrazione della città di Capua.
Per non
essere accusati di demagogia parliamo di fatti, limitandoci a quelli più
recenti.
Chiediamo allora al “conducente” se esiste un elenco ed un’ipotesi di
discussione per le “proposte ed istanze” protocollate e presentate al Consiglio
Comunale Aperto dello scorso 8 Maggio sul tema del Ciclo dei Rifiuti, che non è
solo Gassificatore SI o NO ma ben altro. In pratica chiediamo se quell’evento è
stata solo una rappresentazione scenica che ”prima o poi adda fernì”, come traspariva
dalla chiara insofferenza del “conducente sordo” alle proteste dei cittadini in
quella sera di primavera, oppure se esiste una volontà vera di ascoltare, ma
poi anche di replicare ai cittadini.
I dubbi sono legittimi perché in nessun
campo si hanno segnali diversi da quelli sconfortanti delle istanze espresse al
Consiglio Comunale Aperto. Sarebbe per esempio utile sapere perché il
parcheggio di piazza Umberto è stato “inaugurato” da mesi e ancora non si ha
nessun segnale della sua apertura. Non è grave che questo sia accaduto, gli
imprevisti fanno parte della vita, ma è gravissimo che un amministratore non
senta il minimo dovere di fornire chiare, pubbliche ed ufficiali spiegazioni ai
cittadini.
E così, non è grave che si realizzino opere pubbliche grazie agli
investimenti di imprenditori “privati”, ma è gravissimo che, a causa di un
utilizzo molto personalizzato dello strumento del “project financing”, dalla
gestione delle aree e dei servizi pubblici siano poi i cittadini a risultare
“privati” di ogni beneficio.
Ci riferiamo per esempio, e anche qui parliamo di
casi concreti, ai parcheggi cittadini: mentre il parcheggio di spianata
Olivares è stato realizzato e “concesso” ad una gestione privata ventennale, ed
è senza orari ed abbonamenti che possano favorire un qualunque tipo di utilizzo
da parte dei cittadini residenti, il parcheggio di via Napoli (in zona liceo
scientifico), che sarebbe libero e senza oneri per chi parcheggia, è lasciato languire
in uno stato di colpevole abbandono e “anonimato”.
E di colpevole abbandono
bisogna parlare anche per il parco giochi di via Mariani:
questa struttura è
oggi un vero e proprio pericolo pubblico per eventuali e malcapitati bambini
che decidessero di andare a giocare in quell’area dove si trovano giostrine in avanzato
stato di abbandono, senza ringhiere di protezione e con chiodi arrugginiti da
ogni parte. E il tutto mentre a via Napoli, a poche centinaia di metri, sta per
sorgere una nuova struttura a realizzazione e gestione “privata”, con modalità
di utilizzo e relativi benefici economici ancora tutti da scoprire.
Tutto
giusto, tutto legale, tutto molto bello ma anche tutto molto lontano dal volere
il bene della città e dei cittadini.
Ma
il “conducente” sordo alle istanze è anche “muto” sui temi che veramente
scottano.
Ci riferiamo ai bilanci dell’ente e alle critiche precise ed
appropriate che i Revisori dei Conti non stanno risparmiando: lo stato di
deficit strutturale è ormai ben più che accertato da due anni, la verifica del
riequilibrio finanziario è stata imposta quest’anno dai Revisori e il dissesto,
che noi evochiamo da oltre un anno, è sempre più reale.
Questioni e
affossamenti finanziari che sono riconducibili solo alla cattiva gestione di
questi ultimissimi anni e non alle amministrazioni passate né, come ama
generalizzare il “conducente” quando è in vena di “fare ammuina”, dovute alla
crisi mondiale con questioni statunitensi o cinesi evocate all’occorrenza.
In
questo stato di emergenza della città il “conducente” muto e sordo a cosa
pensa? Alla sua eventuale e prossima candidatura, con casacca da definire, per
le elezioni politiche e qui, indossando i panni di un novello Robin Hood, lancia
l’ennesima promessa di rubare ai ricchi per restituire ai poveri: “vado a Roma,
prendo i soldi e li porto a Capua”. Non servono ulteriori commenti: ai postumi
l’ardua evidenza!