lunedì 24 dicembre 2012

Concessione delle proprietà comunali



Il Natale che si approssima è quello delle stangate ai danni dei cittadini, vedi cartelle esattoriali più o meno fondate della TARSU e dell’ICI che, in attesa di verifiche, hanno intanto tappato i buchi del bilancio comunale. 

Come al solito ad essere tartassati sono i cittadini ma non gli amici e gli amici degli amici. 

Parliamo di fatti e non di illazioni: il primo atto del Circolo Idv di Capua dopo le Elezioni Comunali del 2011 fu una lettera del 26 Giugno di “Richiesta di concessione di un locale-sede di attività” indirizzata al Sindaco e all’Ufficio Patrimonio del Comune. Nella lettera si richiedeva la concessione di un locale comunale, anche per quanto stabilito dallo Statuto del Comune che in base all’Art. 6 “Partecipazione” dovrebbe favorire “il diritto alla partecipazione dei cittadini singoli o associati”. Elencavamo poi alcune possibili soluzioni quali uno dei locali interni al Chiostro dell’Annunziata oppure interni alla Porta Napoli oppure all’interno del Palazzo Comunale. 

E’ passato UN ANNO E MEZZO senza risposte. 

La risposta, indiretta e sconfortante, è arrivata invece lo scorso 30 Novembre con la Delibera di Giunta n.223. Con quel documento è stato infatti concesso alla I.A.P. s.r.l., società privata concessionaria del servizio di accertamento e riscossione dei tributi del Comune, di adibire a propri uffici un locale al Piano Terra del palazzo comunale, locale non utilizzato identificato con il n.9 nella planimetria allegata alla Delibera. 

La concessione è stata molto celere rispondendo, dopo SOLO 3 GIORNI, alla richiesta della IAP datata 27 Novembre della disponibilità di locali del Comune per allestirvi urgentemente uffici, vista la necessità di evadere in tempo reale una serie di istanze, “considerato che nell’immediato è prevista la notifica di avvisi di accertamento ICI e TARSU”, che poi sono le “stangate” natalizie di cui sopra. 

Tra le motivazioni della concessione del locale si legge: “trattasi di un servizio pubblico dato dall’Ente in concessione per cui è possibile far allestire uno sportello al pubblico proprio nella stessa sede del Comune di Capua”. Il nostro commento, da cittadini indignati, è che un servizio pubblico dato in concessione ad una società privata presuppone che questa società privata, se ha bisogno di una sede, se la vada a cercare in affitto e non in “comodato d’uso” dallo stesso Ente

E’ essenziale notare infatti che la Delibera maldestramente non definisce un “canone d’affitto”, che avrebbe dovuto sottostare a parametri di mercato, ma solo la cifra di 200 euro al mese che la IAP si impegna a versare quale “contributo alle spese di manutenzione e pulizia dei locali di proprietà del Comune”. 

Si continua con il malcostume di utilizzare le proprietà dell’Ente, pubbliche e quindi di ognuno di noi, per fini privati. Il famoso “censimento dei beni del Comune”, più volte annunciato, non ha ancora mai prodotto risultati che i cittadini possano consultare. 

Concludo con un ricordo: nell’Ottobre 2010 con Capuattiva con soddisfazione apprendevamo, dalle dichiarazioni estive dell'Assessore al Patrimonio, che era stato "avviato il censimento degli immobili di proprietà dell'Ente". Ricordammo allora i suggerimenti al Piano Urbanistico Comunale del Novembre 2009 dove, per la valorizzazione del Centro Storico, avevamo inserito al punto (3) la necessità di effettuare "un censimento degli immobili di proprietà del Comune, della loro attuale destinazione d'uso e del loro piano di recupero". 

Oggi, a distanza di TRE ANNI, in una fase in cui la situazione economica dell’Ente dovrebbe imporre di smetterla di barattare le proprietà del Comune con favori, favoritismi e consensi bulgari, constatiamo invece come il malcostume continua imperterrito. Nella stessa planimetria allegata alla Delibera n.223 risultano ancora “non utilizzati” i locali identificati con i n. 3, 4, 10, 13, 14, 15 e 16: a quali futuri “utilizzi” saranno anch’essi destinati e riservati?


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