E’
prossimo l’anniversario di due eventi del mese di Maggio 2012.
Ci riferiamo al
Consiglio Comunale Aperto sul Gassificatore del 8 Maggio 2012 e al prologo del
giorno prima, il “convegno pro-gas” tenuto al Teatro Ricciardi e organizzato da
un mai identificato Comitato pro-Gassificatore che dopo quel giorno non si è
più sentito!
Pochi e vivi i ricordi di quella serata “teatrale”: innanzitutto un
interminabile video introduttivo di RAI2 sull’emergenza rifiuti al quale molti
dei presenti obiettarono “ma se mi volevo vedè ‘a televisione me ne restavo a
casa!”. Poi le riflessioni del giudice Ceglie che, dopo l’iniziale prudenza per
non essere un “esperto di rifiuti”, si lanciò in una filippica contro i
“Rifiuti Zero” colpevoli, a suo “inesperto e sindacabile parere”, di causare il
blocco di tutti i processi produttivi. Infine le giustificazioni
dell’ex-assessore all’ambiente che, alla mia domanda del perché mai ci fossero i
ristori ai Comuni se gli impianti erano così “utili e salubri” come da lei appena
esposto, non battè ciglio nell’affermare che quei fondi servivano a “convincere
i cittadini”. A convincerli di cosa, poi? che la salute si può barattare col
denaro? Mah, meglio non commentare!
Il giorno dopo, al Consiglio Comunale
Aperto Sindaco e Presidenza avevano chiarito che in quell’Assemblea non si
poteva né votare nè decidere su nulla, ma solo esporre proprie idee ed istanze.
Ai cittadini erano assegnati 5 minuti, più 5 per eventuali repliche, mentre i
Consiglieri avevano 30+30 minuti, il che rese la seduta un fiume di battibecchi
tra i Consiglieri ed affrettate esposizioni di cittadini costipati nei loro tempi.
Nessuno scritto si poteva allegare al verbale, guai a lasciare tracce di cosa
si proponeva!, ma eventuali proposte andavano indirizzate al Sindaco tramite
l’Ufficio Protocollo.
Il Circolo Idv seguì questa procedura alla lettera con
quattro istanze protocollate che oggi, ad un anno di distanza, sono ancora
lettera morta. Ma siccome la salute, l’ambiente e la trasparenza non conoscono
prescrizioni, ricordiamo le quattro proposte/istanze su cui chiediamo una replica
scritta:
(1) adozione a Capua della "Strategia Rifiuti Zero entro il 2020”. Su questo punto proponevamo
una serie di progetti concreti e l’istituzione di un Osservatorio per le azioni
sulla riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, il corretto trattamento
dei materiali differenziati;
(2) annullamento delle Delibere con cui il Comune di
Capua ha dato la sua disponibilità per l’impianto. Su questo punto non c’è mai
stata una discussione e mai una votazione in Consiglio Comunale;
(3) moratoria
per le centrali di produzione di energia elettrica da biomassa: anche su questo
punto non c’è mai stata una discussione in Consiglio Comunale;
(4) evidenza dei
risultati delle analisi effettuate al laghetto di Località Purgatorio: i
risultati delle analisi, sbandierati “a voce” in pubblico dal primo cittadino, sono
ancora di dubbia esistenza. A prova di ciò nel "Piano Regionale di
Bonifica dei Siti Inquinati”, emesso dalla Regione Campania il 31 Luglio 2012,
il sito Cava Purgatorio–Formis è riportato come affetto da “contaminanti aromatici
e metalli” e con un Piano di caratterizzazione “solo approvato” (quindi mai
messo in atto né alcuna analisi mai effettuata!), doveroso sarebbe che il primo
cittadino di Capua ci smentisse fornendo l’evidenza scritta delle analisi che
dice di possedere.
Nessun commento:
Posta un commento