domenica 23 settembre 2012

Vendita di Beni Pubblici ...



La vendita di beni pubblici non può essere utilizzata per coprire la spesa corrente, ad una sana gestione è poi vietato l'utilizzo della vendita del Patrimonio pubblico per la copertura di squilibri di bilancio. 

Sono questi i principi base di una sana amministrazione, definiti anche in uno dei dieci parametri che misurano il deficit strutturale di un Ente. 

Il Comune di Capua è ormai da due anni “strutturalmente deficitario”, ove il termine “strutturalmente” sta ad indicare che è il “sistema di gestione” completamente sbagliato. La conferma di una situazione che peggiora, senza alcun segnale di ripresa, è fornita ancora dai parametri “deficitari” che quest’anno sono passati, rispetto allo scorso anno, dai sei a sette. 

Nel Dicembre 2011, in un nostro articolo sul mensile Block Notes, commentavamo così la dismissione del Patrimonio utilizzata per la spesa corrente: “per fare un paragone, sarebbe come se una famiglia vendesse ogni volta un pezzo dell'argenteria di casa per poter andare a fare la spesa al supermercato”. 

Pensavamo allora di aver fatto un esempio forte e surreale per scuotere le coscienze degli amministratori e portare il problema all’attenzione dei cittadini. Oggi abbiamo la conferma che quanto da noi scritto allora corrisponde alla cruda realtà dei fatti

Basta leggere la Delibera di Giunta n.173 dello scorso 10 Settembre dal titolo “Appalto congiunto per la realizzazione dei lavori di sistemazione dei marciapiedi in S.Angelo in Formis alla via della Libertà e contestuale cessione di immobili di proprietà comunale. Approvazione schema di transazione con impresa esecutrice per diversa valutazione di immobile oggetto di cessione”. 

Il documento è approvato dalla Giunta con la presenza di solo da 4 Assessori su 6, come molte delle ultime decisioni (spesso anche strategiche come quella della Convenzione per il Gassificatore) che stanno caratterizzando un’Amministrazione che non è più compatta su nulla. 

Nel caso di questi lavori, il committente Comune di Capua paga la ditta che ha eseguito i lavori, per un importo che supera i 570mila euro, con un’operazione di “baratto con le proprietà comunali”. 

I pagamenti di oggi sono solo l’atto conclusivo di varie operazioni che partono dagli anni 2009 e 2010, anni in cui l’assenza di un Albo Pretorio on-line rendeva più difficile una verifica e un controllo dell’operato nell’Ente in questo tipo di “transazioni”. 

L’episodio è la conferma che si continua a depauperare il Bene Comune a vantaggio non si sa più di chi, per cosa e perché.  

Il bene pubblico è per definizione di tutti e andrebbe valorizzato, coltivato e utilizzato al meglio per generare lavoro e flussi di cassa. 

Un patrimonio da consegnare alle future generazioni e non svenduto, nel caso dei lavori di S. Angelo senza nemmeno un “miglior offerente”. 

Il fatto che l'Amministrazione possa procedere alla cessione anche di parte del Patrimonio per soddisfare le sue manie di grandezza, sinceramente ci lascia sconcertati anche perché la storia ci insegna che della svendita pubblica finiscono per beneficiarne sempre i soliti noti.

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