Aggiungi didascalia |
Consiglio Comunale aperto, e poi?
Facciamo il
punto:
lo scorso 23 Aprile, dopo una gestazione durata quasi nove mesi, veniva
concessa al popolo capuano la facoltà di esprimersi nella pubblica assise. La
seduta ebbe una “falsa partenza” quando si sancì un rinvio a causa
dell’inadeguatezza della sala comunale e di chi l’aveva prescelta.
Nella
seconda convocazione dell’8 Maggio si ribadì che in quell’Assemblea non si
poteva né votare nè decidere su nulla, ma solo esporre proprie idee ed istanze.
Ai cittadini erano assegnati 5 minuti più 5 per eventuali repliche, mentre i
Consiglieri eletti avevano 30+30 minuti, il che rese la seduta un fiume di
battibecchi tra i Consiglieri eletti ed affrettate esposizioni di costipati cittadini.
Nessuno scritto si poteva allegare al verbale (guai a lasciare tracce di cosa
si proponeva!) ma eventuali proposte andavano indirizzate al Sindaco tramite
l’Ufficio Protocollo.
Il Circolo Idv aveva seguito questa procedura già dal 23 Aprile
con quattro lettere protocollate.
Le quattro proposte/istanze non hanno ad oggi
avuto nessun riscontro per cui abbiamo inviato un’Interrogazione a risposta
scritta indirizzata al Sindaco con in copia il Prefetto per Sua opportuna
conoscenza. Riepiloghiamo i quattro temi su cui chiediamo replica scritta:
(1) adozione
a Capua della "Strategia Rifiuti Zero entro il 2020”.
Su questo punto proponevamo
una serie di progetti concreti e l’istituzione di un Osservatorio per le azioni
sulla riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, il corretto trattamento
dei materiali differenziati. Il “Comitato Civico a supporto del ciclo integrato
dei rifiuti” appena insediato potrebbe avere la funzione dell’Osservatorio ma
solo se il Comitato rispetterà il nome assegnatogli e non verrà ridotto solo ad
un sorvegliante dell’iter del gassificatore (è questa la malsana intenzione espressa
da Provincia e Comune al suo insediamento);
(2) annullamento delle Delibere di
Consiglio n.51 e n.56 e Delibera di Giunta n.29.
Sono queste le Delibere con
cui il Comune ha dato la sua disponibilità ad allocare a Capua l’impianto (ad
esse s’è aggiunta nel frattempo la Delibera di Giunta n.165 del 31 Luglio
scorso). Qua il comportamento dell’Amministrazione è in palese cattiva fede
perché, oltre a non pronunciarsi mai in sede di Consiglio, all’ultima seduta
del 31 Luglio non solo ha contrapposto una inopportuna contro-mozione a quella
del Pdl (con tanto di inversione dell’Odg), ma in quella sede non ha fatto nessuna
menzione che da lì a poche ore la Giunta avrebbe deliberato sul tema;
(3) moratoria
per le centrali di produzione di energia elettrica da biomassa.
Su questo punto
non c’è mai stata discussione in Consiglio né una verifica che le centrali a
biomassa autorizzate sul territorio comunale rientrino in un piano provinciale
energetico né da quali fonti si procurerebbero i materiali per essere
alimentate;
(4) evidenza dei risultati delle analisi effettuate al laghetto di
Località Purgatorio.
Su questo punto, dopo anni di misterioso silenzio, c’è ancora
oggi molta reticenza. I risultati delle analisi, sbandierati “a voce” in
pubblico dal primo cittadino, sono di dubbia esistenza. A prova di ciò nel
"Piano Regionale di Bonifica dei Siti Inquinati”, emesso dalla Regione
Campania il 31 Luglio scorso, il sito Cava Purgatorio–Formis è riportato come
affetto da “contaminanti aromatici e metalli” e con un Piano di
caratterizzazione “solo approvato” (quindi mai messo in atto né alcuna analisi
mai effettuata), al primo cittadino di Capua diamo ora la facoltà di smentirci ma
fornendo l’evidenza scritta delle analisi che dice di possedere.
Nessun commento:
Posta un commento