Ci sono troppe cose che non vanno, scuole e
parcheggi sono solo gli ultimi dei temi sotto i riflettori dell’indecenza.
Partiamo da questi ultimi: va premesso che il Project Financing è un’utile
prassi che prevede l’investimento di un privato, che realizza un’opera pubblica
e ne riceve in cambio la gestione per qualche decennio.
La prassi resta utile per
la cittadinanza se l’Amministratore ha l’acume di mettere precisi “paletti”
alla gestione pluridecennale del privato: in questi casi, il privato assicurerà
il servizio al pubblico, con tariffe concordate a priori con l’Amministratore,
conservando per sé un equo e legittimo profitto.
Laddove però questi “paletti”
non sono stati messi, accade ahimè il contrario: è allora il privato a farla da
padrone incontrastato sull’opera che ha realizzato.
E’ lui che, dopo aver
inaugurato un parcheggio, va a mettere “paletti” nei paraggi per impedire le
soste sul suolo pubblico e procurarsi così un’artificiosa ed “obbligata”
clientela!
Tutto questo senza che l’Amministratore obietti nulla se non dopo le
vibranti proteste dei cittadini che quel suolo pubblico, per lo più in
prossimità di una scuola, lo utilizzavano per le brevi soste negli orari di
ingresso e di uscita.
Forse ora si farà marcia indietro, ma la sconveniente gestione
del Project Financing per il parcheggio di piazza Umberto resterà a carico dei
cittadini che sono stati privati di uno spazio, di un’opera e di un servizio
pubblico a tariffe accettabili.
Sul tema della scuola siamo messi anche peggio:
basterebbero da sole le proteste di questi giorni sulla mancata messa in
sicurezza degli istituti cittadini o sulla strutture scolastiche, realizzate e poi
occupate da associazioni, ma possiamo aggiungere anche altro.
Alla scuola
dell’infanzia di S. Angelo in Formis continua l’incuria e l’inagibilità:
da
mesi abbiamo segnalato il paradosso che in quell’edificio, ancora oggi chiuso
alle attività didattiche, sono state realizzate le opere interne, comprese le
pitturazioni finali, senza aver prima messo in sicurezza da infiltrazioni
d’acqua il tetto e i contorni esterni.
Per finire, alla stessa direzione
didattica del secondo circolo, quasi fosse presa di mira da un destino avverso,
da prima di Pasqua, a causa di un’operazione di voltura del contratto, non è
possibile effettuare telefonate o inviare fax.
Ne conseguono difficoltà a
contattare supplenti e altri uffici per la normale amministrazione oppure le
famiglie per eventuali urgenze.
La direzione ha dovuto acquistare un cellulare
con scheda dedicata mentre le insegnanti dei vari plessi sono costrette ad
usare i loro cellulari e a mettere mano alla tasca, come del resto già fanno da
tempo per altre cose quali la carta igienica o i fogli per le fotocopie.
Mentre
registravamo questa situazione scolastica da terzo mondo, ci è giunta notizia
che l’isolamento telefonico pare abbia colpito negli ultimi giorni anche gli
istituti scolastici di via Roma ed Ettore Fieramosca.
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