Anche senza essere esperti di
bilancio, particolari manovre non possono passare inosservate. Per chi opera
poi per il Bene Comune, e non per quello proprio, certe “disinvolte alchimie” di
bilancio sono assolutamente insopportabili.
Da diversi mesi il Circolo Italia
dei Valori di Capua sta lanciando l’allarme sulla pessima situazione
finanziaria al Comune di Capua e sugli inesistenti segnali di recupero.
E’
allarmante, per esempio, che l’unico consigliere comunale con i titoli
accademici per potersi occupare del bilancio abbia ceduto la delega da ormai cinque
mesi e che questa delega sia rimasta un po’ in sosta presso l’ufficio del primo
cittadino e poi spostata qua e là dove serviva per mantenere i delicati equilibri
di una coalizione mai tanto litigiosa.
Ma di quali manovre parliamo? e di quali
alchimie?
E’ voce diffusa che tanti cittadini hanno ricevuto avvisi per mancati
pagamenti ICI risalenti anche a parecchi anni addietro.
Servono contanti? ha osservato
qualcuno; NO, non è questo il punto.
Un bilancio si mantiene soprattutto sugli
equilibri tra i residui attivi (i crediti che l’Ente può vantare) e quelli
passivi (i debiti a carico dell’Ente).
Assunto questo, si capisce bene che,
emettendo l’elevato numero di richieste di pagamenti, a prescindere se queste finiranno
o meno con una reale riscossione, si aumenta la quota dei residui attivi, con dei
crediti che l’Ente può dichiarare di vantare verso cittadini “presunti” morosi.
Un tal agire creerebbe così, in maniera artificiosa e arbitraria, una vera e
propria bolla finanziaria a sostegno del bilancio. Chiediamo al consigliere
delegato al bilancio di dar conto alla cittadinanza della situazione e di chiarire
il tutto.
La dismissione poi di rami dell’Ente, passando all’esterno la
gestione di interi servizi, potrebbe configurare l’ipotesi della creazione di una
seconda bolla: dismettere attività verso l’esterno consentirebbe infatti di
"alleggerire", anche qui artificiosamente, le cosiddette “funzioni e
servizi indispensabili" in carico al Comune. In questo modo,
riducendo cioè le uscite per i “servizi indispensabili”, si aiuterebbe il
bilancio a reggere l’eventuale verifica sulla situazione di dissesto
finanziario basata proprio sulla capacità di onorare quelle uscite. Seconda possibile
bolla e seconda precisa richiesta al consigliere delegato di rendere conto ai
cittadini.
Ultimo punto, ma non il meno importante, è il contenuto di due
verbali redatti dai Revisori dei Conti alla fine di Marzo. L’Italia dei Valori
sta studiando i documenti, le gravi situazioni lì descritte e quanto l’Ente sta
operando per sanarle; torneremo presto sull’argomento con le dovute informative
ai cittadini e agli alti organi competenti.
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