venerdì 24 febbraio 2012

Acqua e tariffe ...

Qualche settimana fa ci siamo occupati del tema del servizio idrico richiamando il risultato del Referendum tenuto nel Giugno 2011. La volontà popolare, espressa allora in maniera schiacciante, imporrebbe una riduzione delle tariffe dell'acqua eliminando la remunerazione del capitale investito. Molte Amministrazioni, e quella di Capua non fa eccezione, ignorano quel risultato e nulla è finora cambiato a favore degli utenti. 

Facciamo oggi un’altra semplice considerazione che, se applicata, porterebbe ad un ulteriore riduzione delle tariffe per le famiglie. 

Vari consessi scientifici internazionali hanno dimostrato che il consumo di acqua di cui ogni persona necessita per bere, per l’igiene personale e per gli elettrodomestici è pari a circa 200 litri al giorno. Quindi una persona sola, per i suoi bisogni primari necessita di 73 metricubi/anno (ottenuti da 200 litri x 365 giorni). Così per una famiglia di 2 persone il fabbisogno sale a 146 metricubi/anno, per 4 persone a 292 metricubi/anno e così via. 

Se consideriamo questo bisogno primario come il limite nel quale il cittadino “non sperpera” la preziosa acqua, ma soddisfa un‘esigenza primaria riconosciuta dalla comunità scientifica, i consumi entro questo limite dovrebbero essere pagati secondo una tariffa agevolata e “sociale” anzichè “imprenditoriale”

Tutto questo non avviene e nei fatti si verifica che la valutazione dei consumi per ogni utenza non viene eseguita tenendo conto del numero dei componenti del nucleo familiare. Accade invece che, per ogni utenza (ogni contatore), dopo il consumo dei primi 88 metricubi scatta la tariffa per “consumo in eccedenza” ed i prezzi applicati crescono progressivamente. 

Italia dei Valori chiede agli Amministratori che vengano rinegoziate con il gestore del servizio idrico le modalità di valutazione dei consumi e quindi, nell’interesse dei cittadini, che vengano ridefinite le tariffe per tener conto, per ogni utenza, del numero effettivo dei componenti il nucleo familiare. 

Questo è solo un ulteriore esempio di come un Amministrazione potrebbe operare per difendere gli interesse dei cittadini-utenti

Ribadiamo, e non ci stancheremo mai di farlo, che il servizio idrico nella nostra città è affidato ad una ditta al 100% privata sin dal lontano 1991, con una Concessione della durata trentennale.

Capua ha precorso i tempi, affidando venti anni prima ai privati quello che i Referendum del 2011 hanno poi negato

Pensando al futuro: la decisione del 1991 scadrà nel 2021, ci sono “solo” e poco più di nove anni per preparare una soluzione alternativa che preveda una percentuale di partecipazioni, se non l’autogestisca piena del servizio, da parte dell’ente pubblico.

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