sabato 31 marzo 2012

Gassificatore? ... il problema è alla Regione !


Il tema "gassificatore" non può essere compreso appieno se viene letto solo nell'angusto confine cittadino. 

A Capua è fin troppo chiaro che Sindaco ed Amministrazione cercano, nella disponibilità ad ospitare l'impianto di termodistruzione, una bombola di ossigeno per rianimare un bilancio in asfissia.


I Comitati dei Cittadini Campani propongono da mesi un Piano Regionale Alternativo per i Rifiuti

Il recente Piano per i Rifiuti proposto dalla Regione prevederebbe impianti di incenerimento per una potenza complessiva fino a 2 milioni di tonnellate l'anno contro una produzione totale di rifiuti solidi urbani che nel 2011 in Campania non è andata oltre i 2,4 milioni. 

Questo darebbe alla Campania un primato nazionale: ben 340kg di rifiuti inceneriti a testa per anno, che per il 2011 vale l'85% del totale dei rifiuti prodotti. 

A che servirebbe fare la Raccolta Differenziata se invece di riciclare i materiali si pensa di bruciare quasi tutti i rifiuti prodotti? 

Il timore è che la costruzione di tanti e così sovradimensionati inceneritori serva a smaltire anche rifiuti industriali. In Campania infatti discariche per questo tipo di rifiuto (ufficialmente) non ce ne sono e le imprese campane (sempre ufficialmente) esportano o riciclano tutti i loro 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali. 

Una conferma di questi timori è nelle pagine da 265 a 268 del Piano Regionale per i Rifiuti Industriali dove è definito un gassificatore da 90.000 tonnellate l'anno "copia gemella" di quello proposto per Capua, un impianto perfetto per trattare ceneri leggere di inceneritori e fibre di amianto. E' questo un altro impianto o è quello proposto  per Capua? 

Da un recente studio dei Medici per l'Ambiente della Campania risulta che la nostra è una delle Regioni con la produzione di rifiuti urbani pro capite minore in Italia ed in costante diminuzione da anni: appena 468 kg annui a testa, contro i 494 del Veneto, i 518 della Lombardia, i 677 dell'Emilia Romagna, i 704 della Toscana (dati Osservasalute 2011). 

All'apparenza sembrerebbero numeri positivi, la prova di un ciclo virtuoso in Campania capace di ridurre i rifiuti a monte. 

La realtà è invece quella di una Regione altamente inquinata e devastata dalle continue emergenze immondizia. 

Il Circolo Idv di Capua condivide la tesi che la Campania non ha bisogno dei nuovi inceneritori compresi nel Piano Regionale perché già ora brucia 100 chili di rifiuto pro capite, una media inferiore solo alla Lombardia (274) e all'Emilia (223), superiore ai 40 del Veneto e ai 98 della Toscana. Il solo impianto di Acerra incenerisce più immondizia di tutti gli otto impianti toscani e appena 300mila tonnellate all'anno in meno di tutta l'Emilia con i suoi otto impianti. 

La Campania dichiara poi di essere priva di discariche per rifiuti industriali, mentre il nord questo tipo di impianti ne conta a centinaia: 68 in Veneto, 43 in Lombardia, 25 in Emilia, 21 in Toscana.

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