giovedì 8 agosto 2013

La Terra dei Fuochi raccontata all´Europa



C’è una nuova speranza per la Terra dei Fuochi dopo l'audizione di padre Maurizio Patriciello e Antonio Marfella alla Commissione Europea per le Petizioni. 


Il racconto di padre Maurizio non lascia spazio ad equivoci: "Per venti anni la nostra terra è stata riempita di scorie avvelenate, interrate o date alle fiamme. Tutto questo grazie a complicità tra camorra e politici conniventi a tutti i livelli. Le statistiche dicono che tra Caivano, Acerra, Marcianise e Orta di Atella ci sono circa due milioni e mezzo di scorie interrate sotto i campi coltivati. Veleni che vengono dal nord il cui flusso continua anche in questo momento. Vi sembrerà strano, ma siamo stati noi, la gente comune e gli stessi sacerdoti i primi a rendersi conto del vertiginoso aumento di morti per cancro. E qualcuno ci scherza su affermando che è colpa del nostro stile di vita! Voi avete l'obbligo di intervenire, dobbiamo bloccare il traffico delle scorie, dobbiamo individuare i campi avvelenati e quelli ancora sani. Domenica ho messo ai piedi dell'altare i pomodori al tetracoloroetilene coltivati su cinque campi - oltre 60 mila metri quadrati - irrigati con l'acqua di un pozzo avvelenato". Olandesi, francesi e tedeschi ascoltano e scuotono la testa alle parole di padre Maurizio e di Antonio Marfella: "La produzione dei rifiuti industriali è di 140 milioni di tonnellate, l'emergenza rifiuti urbani ha reso la Campania lo zimbello d'Europa, le organizzazioni criminali ci hanno fatto diventare la discarica tossica d'Italia. Da noi sono smaltiti dai 30 ai 35 milioni di tonnellate di scorie di aziende che producono in nero, cioè in regime di evasione fiscale. Ci appelliamo a Voi, affinché sia varata una legge sulla tracciabilità dei rifiuti industriali in Europa. La Campania mostra chiari dati epidemiologici di avvelenamento della popolazione". 

In chiusura un appello perché la Commissione UE intervenga per cambiare le cose: i rifiuti sono sversati illegalmente ma circolano anche liberamente. Il sistema deve cambiare, sono necessari controlli serrati, per esempio da parte di una polizia ambientale. 

Sarebbe ora che la Comunità Europea adottasse una legge specifica sui reati ambientali e il traffico di rifiuti industriali. Questa lacuna rende a mafia e camorra la seconda entrata di capitali dopo il narcotraffico.

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