giovedì 8 agosto 2013

Acqua pubblica ... a due anni dal referendum poco (o nulla) è cambiato



A più di due anni dal Referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando il 54% degli elettori si disse contrario a qualunque forma di privatizzazione, le tariffe non sono cambiate e dopo il voto non è seguita nessuna nuova norma. 

Da Nord a Sud, l’Italia mostra un mosaico di situazioni differenti. Ci sono città, tra cui Ferrara, che hanno addirittura ridotto la partecipazione pubblica nella gestione del servizio e ci sono Regioni, come la Toscana, che davanti alle richieste dei Comitati si sono chiuse ad ogni dialogo. 

Ma poi ci sono anche comuni come Reggio Emilia, Napoli e Palermo, che invece hanno aperto la strada alla ri-pubblicizzazione.

Insomma non sono bastati 26 milioni di SI per trasformare il sistema di gestione del servizio idrico italiano.

In questo scenario così variegato la nostra città non poteva fare eccezione: la gestione è privata al 100% per una concessione assegnata alla ditta nell’autunno del 1991 per la durata di 30 anni. 

Le possibilità per preparare nuove soluzioni al passo con i tempi (entro la scadenza del 2021!) ci sono tutte.


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