Le percentuali di Raccolta
Differenziata dichiarate dai Comuni sono relative alla fase di "raccolta".
Fateci caso, i valori sempre crescenti e sono diffusi periodicamente per
dimostrare una presunzione di buona amministrazione.
Pochissime notizie sono
invece fornite sulle destinazioni finali del "raccolto" con le
relative percentuali.
Nessuna evidenza viene cioè data che il ciclo dei rifiuti
sia non solo integrato, definizione "moderna" che piace tanto agli
amministratori, ma sia anche virtuoso, come lo chiediamo noi ma soprattutto
come lo impongono tutte le più recenti Direttive Europee.
Nella pratica i dati
forniti, limitandosi alle percentuali di Raccolta Differenziata, indicano solo
quanto virtuosi sono i cittadini, e di questo non abbiamo dubbi, facendo calare
invece il sipario su come e quanto umido viene avviato alla produzione di
compost e su come e dove vanno i materiali separati dai cittadini: che fine fa
il vetro? e la carta? e la plastica? a quali centri di recupero e riciclo sono
destinati? e soprattutto quali benefici economici ha il Comune, e quindi il
cittadino, per aver prima differenziato e poi smaltito virtuosamente i rifiuti?
Chiediamo agli amministratori di fare un importante passo avanti nell'analisi
del ciclo dei rifiuti, di sollevare il velo su quanto accade dopo la
"Raccolta" Differenziata e di dare finalmente evidenza di cosa succede
nella fase successiva.
Per semplificare: non bastano le cifre della Raccolta
Differenziata ma serve sapere quanto, come e dove il nostro Comune effettua gli
"Smaltimenti" Differenziati.
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