Ing.
Scalera, che impressioni ha avuto dal doppio evento, Convegno e Consiglio
Comunale aperto, svoltisi a Capua sul tema del gassificatore?
Le
impressioni sono sicuramente positive: dibattere su un argomento così
importante, coinvolgendo i cittadini, è un momento importante. Magari tutto
questo si fosse fatto durante la campagna elettorale dello scorso anno… forse,
se certe intenzioni fossero diventate pubbliche allora, oggi avremmo in carica
un sindaco diverso! Una nota dolente: purtroppo alcuni esperti convenuti hanno
esposto idee non proprio libere da condizionamenti e questo aggiunge un po’ di
tristezza alla mia soddisfazione di fondo.
A
chi si riferisce?
Le
parlo prima di un’anomalia: è stato organizzato un Convegno, sul manifesto
c’era anche il nome del Comitato promotore ma poi in sala nessuno si è
presentato a dare il benvenuto a nome del Comitato, rimasto quindi anonimo
nella sua struttura. La risposta che ho avuto io, dal Sindaco stesso nel corso
della telefonata di invito al Convegno, è che il Presidente del Comitato è lui
stesso. Nulla da dire, tutto legittimo, ma allora perché non è stato detto anche
in pubblico?
Ma
torniamo agli esperti, a chi si riferiva?
Beh,
come si fa a non restare delusi dalle tesi dell’Assessore all’Ambiente della
Provincia? Dopo aver ascoltato tutte le qualità degli impianti gassificatori, definiti
addirittura ad “impatto zero”, mi è venuto naturale chiedere perché allora i
Comuni che ospitano tali impianti ricevono un ristoro economico; aveva forse dimenticato
qualche danno che va ripagato? La risposta che “i Comuni ricevono soldi
pubblici dallo Stato così i cittadini non protestano più” mi ha lasciato senza
parole. Lei converrà che è deprimente sentire, pubblicamente, da un
rappresentante delle istituzioni, che il consenso è una merce da acquistare. Ma
anche sul lato tecnico ci sarebbero diverse cose da dire: non si può “sfatare
il mito del riciclo della carta” pescando l’unico caso al mondo in cui questo
riciclo non è possibile (produzione di carta velina o fotografica) quando poi un
video, proiettato qualche minuto prima dal Comitato organizzatore, aveva mostrato
che con la carta riciclata si possono persino ottenere arredi e sedie che
sostengono fino a 300kg.
C’è
dell’altro?
Si,
e concludo sul Convegno. La “tesi di serata” sostenuta dall’Assessore
Provinciale, per cui un gassificatore sarebbe un impianto diverso da un inceneritore,
è rispettabile anche se molto opinabile, ma è un’offesa al decoro rilevare che,
in un’intervista di qualche tempo fa (reperibile su internet), lo stesso
Assessore ha affermato l’esatto contrario: “L’inceneritore è un impianto a
combustione diretta (genera combustione a temperature elevate in presenza di
ossigeno), mentre il gassificatore è a combustione indiretta (la prima camera
priva di ossigeno genera un gas, che poi entra in una seconda camera dove,
trovando ossigeno, brucia). Dall’esterno la differenza non c’è, tant’è vero che
la normativa che si applica alle emissioni in uscita è la stessa. Quindi non si
può dire che un inceneritore inquina e un gassificatore non inquina, questa è
una sciocchezza di fondo”.
E
lei che ne deduce?
E
cosa posso dedurne? Se non che “le sciocchezze di fondo” sono state raccontate
a noi al Convegno nel Teatro Ricciardi!
Passiamo
al Consiglio Comunale aperto del giorno dopo.
Una
serata molto bella. La quasi totalità dei cittadini presenti ha dichiarato che non
considera quest’impianto necessario in alcun Comune della provincia di Caserta.
Purtroppo gli Amministratori di Capua continuano a nascondersi dietro un filo
d’erba: il binomio discarica-camorra contrapposto a impianti-progresso proprio non
regge più. Lasciamo che la lotta alla camorra la facciano la magistratura e le
forze dell’ordine: la politica si occupi invece del bene comune. E il bene
comune, come hanno ben detto a chiare lettere tutti i cittadini presenti al
Consiglio, è ben altra cosa.
Quale?
I
nostri amministratori si gonfiano il petto dicendo che loro vogliono fare un “ciclo
dei rifiuti integrato”. Non c’è affermazione più vuota di significato e
sbandierata per sola propaganda. Il termine integrato significa solo che ad una
fase di un processo segue la successiva e che le fasi interagiscono tra loro.
Il ciclo dei rifiuti, nella sua accezione moderna, è per forza di cose
integrato! Il ciclo verso cui bisogna tendere è invece quello VIRTUOSO, dove cioè
tutte le fasi sono eseguite sfruttando al massimo le potenzialità della Riduzione-Riutilizzo-Riciclo-Recupero.
Tutto questo non lo diciamo noi ma le Leggi Europee, che sono tanto richiamate
nei discorsi quanto incomprese nei contenuti dagli Amministratori di Capua. Il
Parlamento Europeo ha infatti approvato le nuove linee guida del prossimo
Programma Ambientale, in cui prevalgono ancora più di prima la prevenzione, il riutilizzo
e il riciclo con un divieto di incenerire i rifiuti che possono essere
riciclati o compostati.
Ma
tutto questo anche nella nostra Regione? Durante il Consiglio Comunale qualcuno
tra i Consiglieri ha obiettato che in Campania i Rifiuti Zero non si possono
fare, è proprio così?
Dalla
Regione Campania giungono notizie diverse: il Piano Regionale, emesso in tutta
fretta a Gennaio 2012 e farcito di discariche e impianti di bruciatura, almeno
nelle dichiarazioni rese in pubblico dagli Onorevoli Regionali preposti, verrà
ridefinito così come chiedono da tempo i Comitati Regionali dei cittadini.
Francamente non capisco i motivi per cui in Campania non si possa avviare, come
si fa in ogni parte del mondo, un percorso “verso i Rifiuti Zero entro il 2020”. Noi abbiamo proposto
che anche a Capua si avvii finalmente un ciclo virtuoso dei rifiuti, che non è
solo uno slogan da scrivere sugli striscioni, ma è basato su progetti concreti
da avviare subito, già operanti in svariate realtà urbane italiane e prassi
normale nei paesi europei, che portano anche posti di lavoro, per di più puliti.
Non si venga a dire che è economicamente più conveniente sperperare oltre 100€
di denaro pubblico per sotterrare o bruciare veneficamente i rifiuti piuttosto
che investire in impianti che, con un costo di processo pari a 5€/tonnellata di
rifiuto trattato, possono produrre 1litro di carburante da 1kg di plastica! Nella
nostra proposta, indirizzata al Sindaco e al protocollo del Comune dal 23
Aprile scorso, abbiamo inserito e illustrato applicazioni concrete e abbiamo segnalato
la nostra disponibilità ad assumere un ruolo attivo e di coordinamento delle
attività che verranno avviate in questa direzione.
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